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IVREA. “Basta austerità fermiamo il fiscal compact”

Nell’ ultima seduta, il Consiglio Comunale ha approvato all’ unanimità dei presenti la proposta di ordine del giorno “Basta austerità: fermiamo il Fiscal Compact”.

Il Fiscal Compact è un accordo sottoscritto da 25 dei 27 stati membri dell’Unione Europea, che vincola le parti contraenti a rispettare una serie di regole per il contenimento del disavanzo pubblico, la riduzione del debito e il conseguimento del pareggio di bilancio. Si tratta di un provvedimento che rende ancora più stringenti le politiche di austerità, attraverso l’imposizione della regola per cui il debito di ogni paese deve rimanere o ritornare al di sotto del 60% del Pil, entro i prossimi venti anni, la qual cosa significherà tagli alla spesa pubblica pari ad oltre 50 miliardi di euro l’anno nei prossimi vent’anni.

Il Fiscal Compact ha aggiunto “il carico da 90” dell’obbligo degli Stati contraenti di inserire la “regola aurea” del pareggio di bilancio nel proprio diritto interno, “preferibile a livello costituzionale”, come l’Italia ha fatto con la Legge 243/2012. Senza contare che le misure di austerità applicate in questi anni hanno già provocato enormi danni sociali, con un forte aumento della povertà assoluta (4,7 milioni di persone) e della povertà relativa (8,4 milioni), e la messa in discussione di diritti primari come il lavoro (37% di disoccupazione giovanile), la salute (12 milioni di persone che rinunciano alle cure) e l’istruzione (15% di abbandono scolastico). Gran parte delle misure di austerità, inoltre, sono state in questi anni scaricate sugli enti locali, attraverso il Patto di stabilità interno, i tagli ai trasferimenti erariali, i tagli lineari delle spendig review, fino a minarne la primaria funzione pubblica e sociale di ente di prossimità per i servizi ai cittadini. 

In considerazione del fatto che l’art.16 del Fiscal Compact prevede che, entro il 31  Dicembre 2017, i Parlamenti nazionali siano chiamati a valutare l’efficacia o meno di detto accordo, prevedendo, in caso di positiva valutazione, un suo inserimento a pieno titolo nei trattati europei e in tal caso godrebbe di una posizione di primato sull’ordinamento giuridico italiano, rendendo irreversibili le politiche liberiste di austerità, con l’approvazione di questo ordine del giorno è stato richiesto formalmente al Parlamento: 

- di dare un giudizio negativo sugli effetti del Trattato sulla stabilità, coordinamento e    governance dell’unione economica e monetaria, meglio conosciuto come Fiscal Compact, ritirando contestualmente l’adesione del nostro Paese e comunque impedendo che venga incardinato nel diritto dell’Unione Europea conferendogli quel primato del diritto comunitario che lo renderebbe irreversibile;

- di avviare in sede europea, nelle istituzioni e nella società una discussione per la revisione e il superamento di tutti i trattati e regolamenti (a partire dal Patto di stabilità e crescita e dal pareggio di bilancio in Costituzione) che hanno impresso una svolta alle politiche dell’Unione Europea e che hanno scaricato la gran parte delle misure liberiste e

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