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23 Novembre 2017 - 11:22
“A me sembra una pagliacciata. Ma se è così convinto che presenti una formale richiesta protocollata di dimissioni del sindaco. Lo faccia domani mattina. E vediamo che cosa succede...”. Non ci va giù tanto per il sottile, l’ex assessore Caterina Greco. In una mano il mouse, nell’altra la tastiera. Militante Pd, di quelle veraci, tutto potevano fare tranne che provocarla.
E invece l’han fatto. Anzi no. L’ha fatto l’ex sindaco Aldo Corgiat, che era del Pd e oggi è dell’Mdp. Galeotto quel post, pubblicato alla buon ora sul suo profilo di facebook. “Adesso che a dirlo è anche l’ONU che sono inaccettabili gli accordi tra l’Italia e la Libia - scrive il dalemiano - Adesso che il servizio della CNN testimonia la violazione dei più elementari diritti umani e la pratica delle “aste di esseri umani”, il PD di Settimo e l’assessore competente ci chiedano scusa...”.
E poi ancora: “Il Consiglio Comunale di Settimo non ha mai avuto timore di esprimere le proprie opinioni, ma oggi ogni critica al governo centrale è vietata. Per convinzione o per convenienza? In entrambi i casi che tristezza.”.
Al centro del dibattito quella mozione di Mdp sul centro Fenoglio approvata durante l’ultimo consiglio comunale, nonostante le resistenze di tutti i gruppi politici. Si stabilisce un tetto massimo sui profughi e tante altre cose ma soprattutto, aveva in premessa (e poi è stata stralciata con un emendamento del sindaco) una dura critica ai governi Renzi e Gentiloni, con particolare riferimento al Ministro Minniti.
“Intanto loro se non volevano stralciare la premessa potevano anche non stralciarla - entra a gamba tesa nel dibattito il segretario cittadino del Pd Chiara Gaiola - Hanno fatto un passo indietro che potevano anche non fare. Francamente trovo tutto questo assurdo. Parliamo di una mozione inutile, maldigerita da tutti i capigruppo. Una mozione senza senso. Quelli che devono chiedere scusa sono loro e non solo per questo. Anche per aver presentao il testo prima ai giornali e poi alla maggioranza, in maniera strumentale e senza possibilità di modifica...”.
Dello stesso avviso il capogruppo Pd Daniele Volpatto.
“Quel testo - osserva - si muoveva su due piani differenti, nazionale e locale. Da una parte il tentativo di spaccare il partito di maggioranza. Dall’altra, trattandosi di cose già fatte, la volontà di metterci sopra il cappello. Considero quel post un attacco al sindaco che ha presentato l’emendamento. E poi vogliamo dircela tutta? Non mi sembra che quando c’era Gheddafi qualcuno si è mosso con questa virulenza per denunciare la situazione delle carceri libiche. Sbagliato allora e sbagliato oggi. E’ chiaro che mi sembra un po’ una difesa ad orologeria… Poi capisco che ci siano le elezioni alle porte e Corgiat (ho letto sul giornale) è tra i possibili candidati al Parlamento...”
Tante certezze, un unico dubbio. A quale assessore fa riferimento Aldo Corgiat?
“Aldià delle scuse o non scuse, la delega ce l’avrebbe il vicesindaco ma parliamo di un argomento che coinvolge tutta la giunta - mette i punti su tutte le “ì” il primo cittadino - E’ evidente che c’è una situazione complicata che il ministro abbia cercato di metterci una pezza. Sulla mozione in sè cosa posso dire....? Si è cercato un modo per poterla approvare e non avrebbe avuto un senso il non approvarla. Io sono contento degli impegni che si sono presi....”.
Niente da fare. Tutti gli indizi portano a lei a Elena Piastra.
“Cioè all’unica persona che ha raccolto le firme, anche a Settimo e con i banchetti, contro la Legge Minniti, nell’ambito di una petizione promossa da Emma Bonino? - sogghigna con l’amaro in bocca il vicesindaco - Di sicuro Corgiat concentrato com’è sul suo pancione (scrivi pancia) e sul suo ombelico ha preso un abbaglio. Le scuse le deve chiedere lui a me... Io ero ai banchetti, lui dov’era? Aggiungo poi che sarò anche tuttologa. Sarà vero che mi piace fare la saputella, ma io non sono l’unico assessore competente...”.
E se è vero, come ha dichiarato ai giornali, che “al posto del Pd quella mozione non l’avrebbe votata...”, questo significa che solo Elena Piastra, tra i tanti del Pd, sarebbe forse stata d’accordo (il condizionale è d’obbligo) nel votare il testo originale. Se non è una novità questa, qualcuno ci dica che cos’è?
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