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16 Novembre 2017 - 11:23
I consiglieri comunali Giuseppe Palena e Pino Velardo abitano proprio nei pressi del Centro Fenoglio. “Te lo giuro - ci racconta Palena - qui non c’è mai stata una rivolta. Non ho mai visto nessuno scendere in strada a protestare... ”.
Il problema, infatti, è un altro e non fa riferimento alla gestione dei profughi, considerata un po’ da tutti un’eccellenza.
“Sta nell’occupazione politica delle poltrone - commenta ancora Palena - Non si guadagnerà nulla ma creano consenso...”.
Un punto di vista, il suo. Ma si ricomincia da qui, da quelle coincidenze che poi così tanto anomale non sono. Da quei 16 mila euro di contributi erogati dall’Amministrazione comunale, in occasione del decennale del Centro Fenoglio, all’associazione Casa dei Popoli, presieduta dal dottor Umberto Salvi. A Salvi che siede anche nel consiglio di amministrazione della “Fondazione Comunità solidale” presieduta da Giovanni Capriolo e che nel 2016 ha ricevuto un contributo dal Comune di 789.832 euro. Infine a Salvi e Capriolo, in tandem, che siedeono (e fanno tre poltrone) anche nel direttivo del Partito Democratico.
“Io sono d’accordo con una commissione permanente che affronti il problema dei profughi a 360 gradi - mette subito le mani avanti l’azzurro Felice Scavone - Ma voglio parlare anche d’altro. Non sono d’accordo a parcheggiarli lì dentro se poi non si capisce bene dove vanno a finire. Mai nessuno, a cominciare dal vicesindaco Piastra, ci ha raccontato delle opportunità reali che abbiamo dato a questa povera gente...”.
E Scavone, che su questi argomenti è sempre stato una mosca bianca, si ricorda ancora di quest’estate, quando nel parco Castelverde succedevano cose strane e di quel giorno in cui si è ritrovato a fare un sopralluogo insieme ad una pattuglia di carabinieri in borghese.
“Mettiamola così - aggiunge - dall’ultimo consiglio comunale, quel clima di condivisione che c’è stato fino ad oggi si può considerare finito. Io sono per l’accoglienza reale e sono preoccupato che questa città diventi il centro dell’emergenza di tutto il Piemonte, ancor più da quando il Ministro Minniti ha detto che ci sono anche i profughi economici...”.
E poi i dubbi. E sono tanti...
“Che senso ha aver costituito una Fondazione? Che senso ha la Casa dei Popoli? Non c’è già la Croce Rossa?” si domanda storcendo il naso....
“C’è l’esigenza di una maggior rendicontazione? - inforca con il piglio di una pentola a pressione che sta per scoppiare - Certo che c’è! Lo abbiamo chiesto in più occasioni. Vogliamo una commissione sui numeri. Quando hanno deciso di utilizzare i soldi che il Governo ci ha messo a disposizione per pulire i giardinetti io non ero in consiglio ma mi sono cascate le braccia ... Ci spieghino, adesso, il significato di questi 16 mila euro a Casa dei Popoli. Che cosa c’è da festeggiare? Non è neanche maggiorenne. Se è solo per avere una motivazione, facciamo festa ogni due del mese. Sapete che c’è? C’è che io non mi stupisco più di niente. Questo, cari voi, è il Sistema Settimo...”
Di tutt’altro avviso i cinquestelle che sulle determine e sulle delibere di giunta preferiscono fare sì dei controlli, ma “ex post”. Una sorta di opposizione collaboratoriva.
“Polemica su chi e su che cosa? - fa dei distinguo Arnaldo Cirillo - Su uomini e donne che hanno dedicato la loro vita al volontariato? E’ da 10 anni che a Settimo si fa in un certo modo. Perchè si fa così o perchè esiste Casa dei popoli e Fondazione bisognerebbe chiederglielo a Aldo Corgiat. Io dico solo che, rispetto al resto d’Italia, a Settimo è America. La gestione del Centro Fenoglio è andata alla grandissima anche di fronte alle tante difficoltà della tendopoli. Abbiamo la Croce Rossa e la Protezione civile e sarebbe stato stupido non utilizzarle. Piuttosto parliamo delle altre controllate e partecipate, lì sì che non c’è una situazione specchiata....
Più o meno dello stesso avviso il collega grillino, nonchè capogruppo in consiglio Massimo Del Vago. “Non è vero che di numeri non si sia mai parlato - ci dice - In questi 3 anni e mezzo si sono riunite almeno 3 commissioni. Devo però dire che più che sulla Fondazione solidale e sulla Casa dei popoli, ci siamo concentrati su come è stato gestito il Centro Fenoglio. Conoscendo le persone, reputiamo sia stato condotto in maniera corretta e onesta... Tanto di cappello a persone come Ignazio Schintu che arriva dalla Croce Rossa militare. Non è gente che si è inventata. Escludo ogni genere di speculazione sugli immigrati... In ogni caso è logico pensare ad una serie di approfondimenti sul centro di prima accoglienza, sulla Fondazione e sui soldi gestiti dal Comune ma anche sulle altre Partecipate a cominciare da Patrimonio. Vorremmo sapere le cose prima e non dopo ...”.
E siamo quasi arrivati ai titoli di coda, con l’Mdp Enrico Siniscalchi, colpevole e “reo confesso” insieme a Ilaria Romaniello, d’aver rimesso i profughi al centro del dibattito con una mozione che ha impegnato il sindaco a concordare con il Prefetto un tetto massimo di 450.
“Il vicesindaco ha detto che lei quella mozione non l’avrebbe approvata - replica Siniscalchi - Come ho già detto, Piastra parla tanto del passato poco del presente e niente del futuro. Io mi chiedo perchè mai, se riteneva che la mozione non dovesse essere approvata, si è poi precipitata dal Prefetto. Detto questo, è del tutto evidente che 16 mila euro alla Casa dei Popoli per il decennale sembrano una cifra un tantino alta. Verificheremo... Non ne eravamo a conoscenza...”.
E a dire tutta la verità sino in fondo, Siniscalchi qualche appunto da fare ce l’ha anche sui toni utilizzati. “Piastra dice che io non conosco il Centro Fenoglio e dovrei chiedere a Corgiat - alza i toni - Ecco! Questa è una delle motivazioni per cui sono uscito dal Pd. Francamente, se credeva di offendermi, sappia che la cosa non mi tocca. Quando si lavora in squadra e si decidono mozioni, interrogazioni e question time non ci sono personalismi e saputelli. Nell’Mdp è così, vince il lavoro di squadra...”.
E per il momento la chiudiamo qui. C’è da credere però che le discussioni riprenderemmo in occasione del prossimo bilancio, quando si tratterà di decidere come utilizzare le compensazioni del Governo, qualcosa, si spera, pari a circa 400 mila euro.
“Soldi in più che è giusto che vadano alla collettività - sentenzia Del Vago.
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