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A San Giusto beni confiscati alle mafie

A San Giusto beni confiscati alle mafie

Sul territorio comunale ci sono beni immobili confiscati alla mafia. Saranno destinati a nuovo uso con finalità sociali. Lo ha comunciato la Prefettura, a San Giusto come a tutti gli altri enti locali, con una lettera inviata lo scorso 3 novembre.

Di questo s'è parlato anche nell'ultima seduta consiliare per via di un'interrogazione presentata del consigliere di minoranza Anna Parisch. "Perchè, vista la gravità del tema, – ha voluto sapere quest'ultima – non è stato convocato un Consiglio straordinario per divulgare gli esiti della riunione?". Il nella lettera della Prefettura non ci era richiesto il parere del Consiglio Comunale ma è stata regolarmente protocollata e tutti i consiglieri hanno accesso agli atti. Ma mille volte il Prefetto convoca i Comuni, allora dovremmo portare i punti i Consiglio continuamente?". Il Sindaco Giosi Boggio ha tirato fuori il verbale dell'incontro avvenuto il 24 ottobre e l'ha letto, non prima d'aver chiarito che "". Ha replicato ancora la Parisch: "lei doveva informarci, magari anche solo per decidere chi doveva andare, la minoranza ne ha diritto come la maggioranza, questione di correttezza".

Un appunto che ha urtato l'Assessore ai servizi sociali Giovanni Battista Romano, delegato a partecipare all'incontro insieme al Comandante della Polizia Municipale Rita Parola. "Ma mi faccia capireè saltato su – quando c'è un'assemblea dei Sindaci deve essere avvisata anche lei? Non mettiamo in dubbio la parità dei ruoli. Ma abbiamo funzioni diverse". Il primo cittadino ha lanciato la provocazione domandando alla leghista se avesse preferito andare lei all'incontro: "se vuole, nessun problema".

Ma battute a parte di certo non c'era in ballo un tema qualunque. A San Giusto c'è la mafia e come ha ricordato la stessa Boggio "magari qualcuno sapeva ma prima erano solo chiacchiere". "Certi giornali – ha aggiunto il Sindaco – hanno scritto - anche irridendo, che il Comune non ne sapeva nulla. Ma è vero. Di informazione non ne abbiamo avuta alcuna. Sappiamo qualcosa in più dopo questo verbale ma non molto. Questa manfrina l'avrei accettata se lo avessi tenuto nascosto ma questo documento era al Protocollo".

Secondo la prassi le informazioni arrivano dall'Agenzia nazionale, il Comune viene contattato se nessun ente superiore è interessato, quindi può proporre un proprio progetto di riutilizzo e in altro caso i beni, che sono invendibili e non affittabili, vengono destinati al sociale in altri modo, per esempio destinati all'Associazione "Libera" contro le mafie.

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