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03 Novembre 2017 - 10:06
Per la prima volta da quando Venaria ha deciso di far gestire a Cidiu i servizi di pulizia e raccolta dell’immondizia sul territorio, il consiglio comunale ha messo con le spalle al muro la stessa partecipata, ponendole le condizioni per proseguire assieme in futuro. Partendo da due aspetti imprescindibili: eseguire il contratto e di seguire le linee guida impartite dal Comune per raggiungere entro il 2020 il 65% di raccolta differenziata. Al centro della discussione avvenuta in sala consiliare lo scorso giovedì c’è l’analisi territoriale, di circa 50mila euro, che servirebbe alla partecipata per rendere più efficiente il servizio a Venaria, visto che la raccolta differenziata gravita attorno al 53%: ovvero 12 punti percentuali al di sotto della soglia richiesta. “Da quando ha preso in gestione Venaria, Cidiu non ha mai fatto l’analisi territoriale - attacca il sindaco Roberto Falcone -. Non stupisce che il servizio sia poco efficiente e che la revisione delle strutture di raccolta differenziata sia ferma a quando l’obiettivo era il 50% di raccolta differenziata. Abbiamo bisogno di 15 punti percentuale in poco meno di tre anni e non accettiamo che venga dipinto come un successo aver migliorato la raccolta differenziata di 7 punti in sei anni. Cidiu deve svolgere un servizio per i cittadini e deve svolgerlo bene”.
Dello stesso avviso l’assessore all’Ambiente, Marco Allasia, che ha presentato alla Cidiu sedici punti inderogabili “e che ci aspettiamo Cidiu esegua. Dopo anni in cui nessuno si è preoccupato di definire un percorso per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Regione, quello che chiediamo è che la partecipata si prenda la responsabilità e i costi dell’indagine territoriale necessaria per la riprogettazione del servizio: dobbiamo garantire il raggiungimento almeno del 65% di raccolta differenziata e della riduzione di RSU, l’eliminazione delle campane internalizzando il servizio, la normalizzazione della raccolta su tutto il territorio per consentire il passaggio alla tariffa puntuale”.
Tra le richieste, l’implementazione della verifica della qualità della raccolta differenziata, con almeno 100 controlli settimanali, con tempestiva comunicazione all’utenza delle esito delle stesse.
Un presidio per le criticità e dei disservizi, la prosecuzione dell’attività di internalizzazione delle postazioni critiche, come al Gallo Praile. Ma anche maggiore comunicazione e la revisione del servizio di spazzamento manuale, applicando lo stesso criterio della revisione del meccanizzato, con riduzione da 7 a 5 operatori e un giorno di servizio “flessibile” da attuare da gennaio 2018. Per una volta, maggioranza e minoranza sono state pressoché compatte nel “battagliare” contro Cidiu: “Non crediamo ci debbano essere colori politici nelle richieste che abbiamo fatto ieri a Cidiu - spiega la vicecapogruppo a 5 Stelle, Elena Genco -. C’è l’esigenza di avere una raccolta strutturata sulle reali necessità della popolazione venariese e sugli obiettivi che l’Europa ci impone. Noi abbiamo indicato tutti i passi che occorrono, ma effettuare un servizio con una qualità sufficiente è dovere di Cidiu, così come il raggiungimento almeno del 65% di raccolta differenziata entro il 2020 per evitare l’aumento della Tari”.
Per Maurizio Russo, capogruppo dei Moderati, “Il Comune deve tassativamente chiedere alla Cidiu le penalità pecuniarie previste dal capitolato sui servizi. Venaria è sporca, i bidoni non vengono puliti con cadenze puntuali, a volte i mezzi non passano. A rimetterci siamo tutti noi, perché Cidiu viene pagata con i soldi dell’intera comunità venariese. Inutile che avvengano controlli e sanzioni ai cittadini che non conferiscono correttamente, quando poi la società che si deve occupare della raccolta è la prima a creare problemi”.
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