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01 Novembre 2017 - 09:24
Siccità. Inquinamento. Salute. Radioattività nell’aria e infine le pm10, per le quali esiste un limite di sopportabilità e pure di legge pari a 50 microgrammi al metro cubo, superabile al massimo 35 volte all’anno. Però è vero che quel limite viene spesso oltrepassato, anche a Ivrea, dove lo scorso anno di giornate vissute sopra ai limiti ne sono state conteggiate addirittura 41 e quest’anno già la bellezza di 33.
“E non sono ancora stati accesi gli impianti di riscaldamento”, ha rimarcato il consigliere Francesco Comotto l’altra sera in consigio comunale, aggiungendoci che il pm Gianfranco Colace, ha aperto un fascicolo a Torino per reato ambientale, puntando il dito indice sulla mortalità.
Meno preoccupato di quanto forse dovrebbe, il sindaco Carlo Della Pepa, ha dato però prova di esser molto preparato sull’argomento e sul protocollo “anti-smog” recentemente approvato dalla Regione Piemonte, nell’ambito di un accordo quadro che coinvolge tutte le regioni Padane.
In base a questo protocollo, l’allarme e le limitazioni del traffico, in teoria, dovrebbero scattare tutte le volte che si superano i limiti della centralina di Leini, perchè quella di via della liberazione a Ivrea non è omologata.
“Condividiamo le azioni del protocollo ma Leini è sicuramente più inquinata di Ivrea - ha detto il primo cittadino - Abbiamo già detto più volte e pure segnalato che secondo noi i dati di Leini non rispecchiano i valori dell’aria della nostra città. ...”
E saranno anche non così conformi ma è certo che sul sito dell’Arpa, ci sono anche i dati delle pm 10 di Ivrea.
“Sì però - annuisce il sindaco - La media annuale è ampiamente sotto ai limiti e si attesta intorno ai 28 microgrammi al metro cubo abbastanza al di sotto di 50...”.
Tutto vero? Forse sì, ma secondo le opposizioni, se è sbagliato basare le proprie decisioni sui dati della centralina di Leini, è da considerare altrettano sbagliato limitarsi a quella di via della liberazione.
“Prima era in piazza Freguglia - ha ricordato il sindaco - L’ha spostata l’Arpa perchè non sia influenzata da un’unica fonte di inquinamento....”.
Sarà... Tante parole, restano i numeri...
“Non so dire se sono più preoccupato prima o dopo la risposta”, ha concluso Francesco Comotto.
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