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31 Ottobre 2017 - 11:14
A Mazzè e frazioni l’elevata velocità è da sempre una questione irrisolta. Soprattutto per un territorio esteso su una densità di poco superiore ai 152 chilometri quadrati e attraversato da due ex Statali: la 81 e la 90.
Nella testa del primo cittadino Marco Formia ronzano molte idee. Alcune impossibili; altre più praticabili come quella di realizzare attraversamenti pedonali rialzati, spartitraffico e semafori.
Un argomento molto dibattuto e punto di scontro tra la maggioranza e l’opposizione durante l’ultimo consiglio comunale. “Dipende tutto dalla Città Metropolitana – mette immediatamente la mani avanti il sindaco -. Io e il mio esecutivo abbiamo da tempo fatto delle proposte all’ex Provincia. Ora sta a loro trovare la soluzione più adatta”.
L’opposizione vorrebbe gli autovelox fissi, ma il primo cittadino ha spiegato che l’ex Provincia non li autorizzerebbe mai. A meno che non vi siano urgenti situazioni di pericolo. Che attualmente a Mazzè non ci sono.
Il progetto della giunta Formia prevedrebbe invece l’installazione di due impianti semaforici: uno in frazione Tonengo all’incrocio tra via 1º Maggio e via Garibaldi; il secondo in frazione Casale, tra la Provinciale e via Rondissone.
L’intervento più importante riguarderemme frazione Tonengo con il rifacimento dei marciapiedi, la realizzazione di un paio di attraversamenti pedonali rialzati: uno in prossimità della Parrocchia e, infine, la realizzazione di uno spartitraffico all’ingresso di Tonengo per limitare la velocità degli automobilisti provenienti da Chivasso.
In attesa di risposte da Torino, nel bilancio 2017 sono state inseriti 140 mila euro per opere da realizzare nel 2018. Soldi che basterebbero solo per una piccola parte di interventi.
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