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30 Ottobre 2017 - 11:49
Suona un po’ così, com’è giusto che suoni: pagate, o vi buttiamo fuori. Nei giorni scorsi la giunta comunale ha deciso di rivolgersi agli avvocati per recuperare i mancati pagamenti dei canoni e delle utenze da parte dell’Asd Polisportiva Uisp River Borgaro, gestore della piscina della Cittadella dello Sport. Se l’associazione non pagherà, l’Amministrazione proseguirà con la risoluzione della concessione.
Il Comune aveva affidato la piscina all’associazione il 30 settembre del 2016. La River Borgaro si era impegnata a versare, entro il giorno 5 di ogni mese, il canone mensile di 763,78 più iva, aumentato dell’importo forfetario di 10mila euro più Iva per le utenze. Soldi che la River Borgaro, finora, non ha mai completamente tirato fuori, arrivando a maturare ad oggi un credito di oltre 100mila euro.
I guai sono cominciati a giugno di quest’anno, quando è arrivata la diffida del Responsabile del Settore Ufficio Sport con la richiesta di pagamento di 112.957,70 euro. Il 10 luglio l’associazione ha versato 10mila euro. Tre giorni dopo ha proposto un piano di rientro, rigettato dal Comune. A metà luglio il debito è già arrivato a circa 150mila euro.
Ad agosto la River Borgaro ha versato altri 10mila euro e ha chiesto - è quanto scritto nella delibera 170 della giunta - “di “soprassedere” alla richiesta di polizza fideiussoria a garanzia”. Il 22 agosto il Comune ha ribadito la necessità di produrre la polizza fideiussoria e ha intimato all’associazione di ottemperare a sanare le situazioni di morosità e ritardo dei pagamenti. A fine luglio, intanto, il debito è salito a 165.173,96 euro.
A settembre la River Borgaro comincia a sborsare qualche soldo in più, poco più di 70mila euro tra canoni e utenze. Mancano però la cauzione definitiva pari al 10% dell’importo totale del canone relativo all’intero periodo per 3.666,14 euro (richiesta all’associazione il 3 ottobre) e i 250 euro annui forfettariamente calcolati per l’illuminazione delle parti comuni esterne. Il debito dell’associazione nei confronti del Comune supera i 100mila euro.
“Abbiamo deciso di affidarci ad uno studio legale - spiega il vice sindaco, Fabrizio Troiani -. Adesso cercheremo di recuperare il credito secondo le modalità a cui un ente pubblico deve attenersi, dopodiché se ci renderemo conto che ci sono ulteriori problemi nel recupero, faremo una serie di valutazioni utili a non generare ulteriori danni per il Comune. Valuteremo, insomma, la risoluzione della concessione”. Ciò vorrebbe dire, in parole povere, “cacciare” la River Borgaro dalla Cittadella. Questa rimane in ogni caso l’ultima strada da percorrere, anche per evitare il rischio di perdere quei circa 100mila euro che il Comune deve ancora incassare.
I campi da calcio
Altra “patata bollente” alla cittadella dello sport è la questione campi da calcio. Non tanto per la situazione debitoria del Real Leini, che pare sia in fase risolutiva anche grazie al piano di rientro elaborato con il Comune. Ma più che altro per i pessimi rapporti che intercorrono tra le due società calcistiche cittadine - Real Leini e Calcio Leini - che stanno impedendo ad un centinaio di bambini di poter giocare alla cittadella dello Sport. Tutto nasce dalla scissione del Real Leini, con la diaspora della quasi totalità del settore giovanile nella nuova società, il Calcio Leini. Una società che ha poi chiesto di poter utilizzare la cittadella nelle 15 ore settimanali previste dalla convenzione che il Real deve concedere alle associazioni calcistiche cittadine. “La società gli spazi li ha dati - chiarisce Troiani - ma in ore non fruibili, in orario scolastico”.
Dal danno alla beffa per i bambini del Calcio Leini che non hanno nemmeno la possibilità di giocare nella propria città. “È da luglio che cerchiamo soluzioni alternative, ma non siamo ancora riusciti a trovare una quadra -. conclude il vice sindaco -. I rapporti sono tesi, ma noi siamo convinti che i bambini debbano giocare alla cittadella. I campi sono in concessione, ma la proprietà rimane della cittadinanza, non è giusto che i nostri ragazzi siano costretti a pellegrinare negli altri paesi per poter giocare. Stiamo cercando di trovare una soluzione che vada bene un po’ a tutti, che consenta al concessore di gestire i campi in maniera autonoma e ai bambini di poter usufruire della struttura. Se non si troverà una quadra, intraprenderemo nell’interesse dei ragazzi tutte le opzioni che un Comune può intraprendere, ad esempio obbligando d’ufficio il Real a dare i campi al Calcio Leini in determinate ore idonee all’attività sportiva”.
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