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Contro il piano di recupero della Magnolia

Contro il piano di recupero della Magnolia

Per un Paese da Vivere

Sarà l'atmosfera natalizia ma l'Amministrazione Comunale è fin troppo generosa e nell'adottare il Piano di Recupero, con cui la Magnolia Bianca srl vorrebbe ricavare un Bed&Breakfast, si è addirittura resa disponibile ad alcune concessioni "extra" come la posa della cartellonistica e dell'illuminazione.

Insomma quest'Amministrazione "stende il tappeto rosso" come ha commentato stizzita la minoranza nel Consiglio Comunale dello scorso 12 novembre assolutamente contraria a privilegiare i considdeti "cittadini di serie A". "Questo Piano di Recupero – ha esordito il capogruppo dell'opposizione "Per un paese da Vivere" Stefano De Bei -, figurandosi come intervento di riqualificazione del tessuto urbano e soprattutto del centro storico, è sicuramente meritevole di lode, soprattutto se inserito in un tale periodo di crisi. Ciò premesso un'Amministrazione Comunale non deve cadere in una tranche emotiva tale da perdere coscienza della differenza tra l'interesse pubblico e quello privato: quest'ultimo non può prevalere sul primo e soprattutto non deve essere sostenuto con i soldi della collettività su cui per giunta in questo periodo pesa giù l'aumento delle tasse".

La minoranza ha evidenziato carenze, come spesso capita, nella documentazione fornita ma soprattutto ha storto il naso sul menefreghismo nei riguardi delle osservazioni formulate dalla Commissione Edilizia che, difatti, non sono state nemmeno recepite. "Già per il precedente Piano di Recupero (presentato tra l'altro dalla stessa persona fisica) ci sembrava fosse stato utilizzato un occhio di riguardo" ha rincarato "Per un Paese da Vivere" contestando il fatto che, stando alla documentazione, non sarà il privato a rendere delle opere pubbliche al Comune bensì l'ente pubblico a svolgere opere di urbanizzazione strumentali al privato.

La maggioranza si giustifica e si infarcisce la bocca di paroloni: definisce l'intervento come un "rilevante investimento economico" (testuali parole agli atti) che potrà generare "'un polo turistico e culturale di rilevanza nazionale ed internazionale con conseguenti benefici economici di sviluppo per il Comune ed incremento occupazione". Il capogruppo di maggioranza, Davide Biava, ci crede davvero, convinto com'è che "la volontà politica è di dare la possibilità ad una persona di fare delle cose.

"Stiamo parlando - ribattono indignati i consiglieri di "Per un Paese da Vivere", riportando i piedi per terra - di un ristorante e di un B&B come tanti altri nel circondario che non hanno però beneficiato degli stessi privilegi! Basta citare Villa Matilde".

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