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VALLI DI LANZO. Secondo bando deserto, il Sacripante rimane chiuso

VALLI DI LANZO. Secondo bando deserto, il Sacripante rimane chiuso

Il sindaco di Ala di Stura, Mauro Garbano, si mette le mani nei capelli. È sconsolato e non potrebbe essere altrimenti. Il secondo bando per la gestione e la riqualificazione del Sacripante è andato deserto. Resta chiuso, e lo è già dal 30 aprile, lo storico locale che negli ultimi 25 anni è stato centro della cultura musicale nelle Valli di Lanzo, punto di riferimento per migliaia di giovani. I precedenti gestori, dopo la fine della concessione quarantennale, hanno deciso di farsi da parte a causa dei troppi soldi necessari per adeguare la struttura alle recenti normative di sicurezza. Per rimettere a nuovo il locale, infatti, sono necessari circa 150mila euro tra interventi edilizi sull’edificio, riqualificazione energetica e messa in sicurezza dell’area esterna (area gioco bimbi, ex tennis). Una spesa troppo gravosa, evidentemente, per chiunque. E lo dimostrano i due bandi promossi dal Comune che non hanno portato a nulla. Una prima gara d’appalto prevedeva una concessione ventennale, studiata ad hoc in quattro e quattr’otto per cercare di dare uno spiraglio per l’apertura estiva.

Forse - commentava Garbano, speranzoso - una concessione troppo breve”. E quindi il secondo bando, l’ultima speranza, scaduto il 2 ottobre. Nessun canone di locazione previsto e il diritto di superficie valido per 30 anni.  Condizioni vantaggiose che però non sono bastate per attrarre qualche privato interessato a riaprire il Sacripante.

Il bando è andato deserto e non c’è neanche stata una manifestazione d’interesse - commenta il primo cittadino -. Tutto il clamore dei primi mesi si è spento, probabilmente l’impegno ha spaventato un po’”.

Garbano non sa dove sbattere la testa. “Forse abbiamo sbagliato qualcosa, può darsi siano necessarie strategie diverse - prosegue -. Adesso ci troveremo e faremo il punto della situazione per capire il da farsi. Parleremo con tutti i consiglieri, maggioranza e minoranza, per capire se qualcuno ha qualche idea per salvare il Sacripante”.

Si naviga a vista, afflitti e desolati. E afflitti e desolati lo sono anche i valligiani e i turisti. I giovani, certo, ma anche i meno giovani, che al Sacripante hanno passato tanti bei momenti davanti a una birra, con buona musica in sottofondo, con gli amici di sempre. Quel Sacripante che tutti abbiamo conosciuto e amato, nato come centro sportivo e trasformatosi negli anni in centro di interesse musicale e culturale, sede di più di 400 concerti live che hanno visto susseguirsi sul palco artisti e gruppi del calibro di Africa Unite, Statuto, Mao Mao.

Resta solo tanta amarezza e una piccola, flebile speranza che un domani qualcuno bussi alla porta del Comune con un progetto, un’idea e tanta buona volontà per riaprire quel capitolo della storia delle Valli di Lanzo chiuso troppo presto. Quel capitolo che ha nome “Sacripante”.

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