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MONTALENGHE. Il Comune non vuole la villa dei sinti

MONTALENGHE. Il Comune non vuole la villa dei sinti

Il Comune di Montalenghe non parteciperà al bando indetto dalla Regione Piemonte per ottenere in possesso i beni confiscati. Tra gli immobili oggetto di confisca c’è una lussuosa abitazione situata in via Circonvallazione 15 con annesso cortile ornato da palme, conosciuta con il nome di Villa Barbie. Oggi in villa regna il degrado. Erba lata, mattonelle in porfido che si sgretolano. Frutto dell’incuria.  Francamente non abbiamo mai pensato ad un utilizzo della villa e per questo non ne abbiamo mai presentato la richiesta per averla – spiega il sindaco Valerio Grosso -. Anche perchè questo bando è troppo esiguo. Si parla di 200 milioni di euro da suddividere tra tutti i bani confiscati in Piemonte. Se anche dovessero garantirci una cifra, il bando prevede che l’amministrazione beneficiaria dovrà presentare un progetto di recupero a cui aggiungere il 50 per cento del costo totale. E poi non abbiamo esigenze di avere spazi. Abbiamo già altri immobili in nostro possesso”.

Villa Barbie era di proprietà di Angelo Riviera e della moglie Angela Barovero, una delle tante famiglie di sinti del paese. Quell’abitazione insieme ad altri immobili era finita al centro di un maxi sequestro avviato dalla Questura di Torino nel 2008: ville di lusso, auto di grossa cilindrata e conti correnti bancari o postali. Secondo le indagini tradotte in un fascicolo di decine di pagine emesso dal tribunale di Torino oggetto di confisca ci sono immobili in possesso di veri e propri clan di famiglie Sinti, imparentati attraverso intricati intrecci, che in pochi anni avrebbero accumulato in maniera illecita un patrimonio da nababbi grazie ad attività illecite fatte di furti in appartamento e truffe agli anziani. Un tesoro stimato in alcuni milioni di euro.

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