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SETTIMO. In Consiglio si aggira un fantasma

SETTIMO. In Consiglio si aggira un fantasma

favilli andrea

Prima il Comune di Settimo era azionista in una quarantina di società (chamiamole “Partecipate”), oggi è socio in meno di un terzo... Questo rivendica l’Amministrazione comunale ed è su questa “razionalizzazione” che avrebbe voluto, se non proprio una ola, almeno gli applausi. Li ha chiesti - eccome se li ha chiesti - l’altra sera, in consiglio comunale, ma dai banchie delle Opposizioni non glien’è arrivato uno che sia uno. Tutti concentrati, piuttosto, sul passato e a rimproverare, neanche poi tanto velatamente, chi dice di voler governare in continuità.

Ad aprire le danze il grillino Andrea Favilli che una storia da raccontare ce l’aveva eccome. Tutto comincia, anzi no, finisce con l’incendio divampato la scorsa settimana nella vecchia palazzina dell’Asm e, per la cronaca, il sindaco Fabrizio Puppo ha detto di aver già chiamato la società proprietaria del terreno, che è del gruppo Unicredit, per la messa in sicurezza.   

L’inizio, invece, risale al lontano 1969 ed è cucito addosso ad un’azienda (ASM) che si occupava di acqua, gas e rifiuti.

“Poi quell’azienda -  non ha mai perso il filo del discorso Favilli - diventa  Holding con 15 controllate: Asm Energia, Tris, Filoribes, Pianeta, Glboal costruzione ecc... che si occupano di tutto e di più. Cogenerazione, informatica, servizi ai comuni, teleriscaldamente, strade cimitero, pubblicità. Anche l’idrogeno (era il 16 aprile del 2005) con un investimento di oltre 1,2 milioni di euro. E sarà anche stato un bel progetto ma arrivavano quelli di Chivasso a portare le bombole perchè non funzionava. Il destino era segnato. Più si ingrandiva e più s’indebitava....”.

Da qui al fallimento, ci saranno anche voluti degli anni, ma il passaggio è stato più breve di quanto si potesse anche solo lontanamente immaginare.

“La storia di Asm non è una storia di ruberie - ha puntualizzato Favilli - E’ la storia della megalomania di amministratori pubblici che si inventano manager. Siamo tutti bravi ad investire quando i soldi non sono nostri. Asm è stata un vero e proprio blocco di potere. E non è vero che i  cittadini non hanno subito danni. Andatelo a dire ai fornitori visto che il concordato terminerà nel 2019... Questa non è una storia a gettoni che possiamo raccontare o no. Il lavoro che si sta facendo adesso è figlio della storia, sennò non ci sarebbe stato il bisogno di razionalizzare le società...”..

Una storia, insomma. Una tragedia per qualcuno. Un film. Ed è lo stesso film che ama raccontare il consigliere di Forza Italia Felice Scavone, pur facendo un po’ di confusione tra le delibere. Perchè a Scavone quando si parla di “aziende partecipate” sale il fumo negli occhi:

“Favilli - ha detto - dovrebbe aggiungere che avrebbero voluto quotare l’Asm  in borsa e se ciò fosse accaduto avremmo conosciuto un disastro anche peggiore. Ricordo poi anche il teleriscaldamento a Sarajevo..... Abbiamo sbagliato come stiamo sbagliando oggi a dare mezza fregatura a quello dei parcheggi. Sono sempre vuoti. Diciamoglielo. Facciamo marcia indietro. E che non ci si venga a dire che i cittadini non hanno subito dei danni.Ci sono  piccoli imprenditori che sono falliti....”.

E poi sempre Scavone con una piccolissima apertura: “Rispetto al passato va bene. C’erano 60 caselline oggi ce ne sono decisamente meno, ma quando uno rimane scottato con l’acqua calda pensa che anche quella fredda faccia male...”.

Dall’altra parte della barricata il consigliere comunale Daniele Volpatto (Pd) che tutto vuol fare tranne che annoiare con una storia trita e ritrita, una storia definita “a gettone”, da raccontare insomma alla “bisogna”.

“La storia va scritta da chi è lontano dagli avvenimenti -  ha più o meno ribattuto - Qui si parla di razionalizzazione. Lo avevamo promesso e la stiamo facendo. Le partecipazioni erano 40/41 oggi sono meno di un terzo. E poi Favilli la storia la racconta in un modo e io in un altro. Con questo non dico che stia dicendo stupidaggini, ma se su 10 fatti ne racconto 5 e ne storno 5, sono fazioso. Perchè possiamo parlare del debito ma anche di che cosa si è fatto con quel debito. Se non è una storia a gettoni è comunque una storia in cui mancano dei pezzi...”.

Insomma, Asm, sempre Asm.

“E’ un fantasmo che si aggira in questa città -  chiude il dibattito Elena Checchina Levato - I danni sono visibili a occhio nudo. Ognuno poi la storia la vive e la racconta con la propria sensibilità...”.

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