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03 Ottobre 2017 - 09:22
Ci sono voluti 16 anni e 4 legislature, ma alla fine anche la politica si è resa conto che i piccoli comuni sono un’opportunità per l’Italia e non una questione marginale da trascurare. Il provvedimento a sostegno dei borghi e dei centri minori, che porta la firma del presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci (Pd), alla quale si è aggiunta poi quella della parlamentare M5S Patrizia Terzoni, diventa legge dopo l’approvazione definitiva di oggi al Senato avvenuta praticamente all’unanimità dei presenti: 205 sì e 2 soli astenuti. Il via libera al testo che aiuterà ben 5.567 dei 7.998 comuni esistenti in Italia viene salutato con soddisfazione da forze politiche, governo, regioni, sindaci, Coldiretti. SAnche se il più felice oggi è Ermete Realacci che si è impegnato per questo risultato dal 2001. “Oggi è una bella giornata per l’Italia”, commenta, anche perché si tratta di realtà che “amministrano più della metà del territorio nazionale” in cui vivono “oltre 10 milioni di persone”.
E’ vero che le risorse del Fondo sono “esigue”, come fanno notare Bonaccini, la Lega e la capogruppo di SI al Senato, Loredana De Petris, perché si tratta di 100 milioni di euro in tutto: 10 mln per il 2017 e 15 per ogni anno dal 2018 al 2023, ma significativa è “l’inversione di tendenza”. Come sottolinea anche il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che definisce il voto “una bella notizia”.
Il testo, osserva il ministro dell’Ambiente Galletti, prevede anche “un insieme di azioni che vanno a prevenire il dissesto idrogeologico” e consentiranno “riqualificazione degli edifici” ed “efficienza energetica”. Ma borghi e piccoli centri non sono importanti solo per la salvaguardia del territorio e dell’ “identità nazionale”, ma anche perché “custodi di tradizioni culinarie” e garanti di produzioni Dop, come osserva Coldiretti che definisce quella di oggi “una legge storica”.
In questo litigioso scorcio di fine legislatura, quello sui piccoli comuni è uno dei pochi provvedimenti che riscuote consenso unanime. Il blog di Grillo ne parla come di “una proposta del Movimento”. Maggioranza, Pd in testa, commenta con entusiasmo. E persino il centrodestra e le opposizioni, che rimarcano come si sarebbe potuto “fare molto di più”, alla fine convengono perché, “seppur timido”, come dice il senatore FI Giovanni Piccoli, “è comunque un bel passo avanti”.
Sull’argomento interviene anche il presidente di Anci Piemonte Alberto Avetta, sindaco di Cossano. “L’approvazione della legge -dice - sancisce finalmente la specificità dei piccoli Comuni, fissando il principio per cui questi centri hanno bisogno di politiche differenziate e rispettose delle loro peculiarità. Il Piemonte è tra le Regioni con la maggiore concentrazione di piccoli Comuni: sono 1066 quelli che contano meno di 5.000 abitanti. La legge certifica un’inversione di tendenza ossia la consapevolezza che la rete delle piccole comunità è una risorsa per il nostro Paese....”.
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