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25 Settembre 2017 - 10:57
È l’anno d’oro della Pro Loco di Lombardore.
Dal nuovo corso inaugurato a gennaio, con l’elezione di Matteo Papagni presidente, lui già da dieci anni nel giro delle associazioni, i soci sono quadruplicati per arrivare a quota 100 tesserati. La festa patronale, anch’essa rinnovata dalle fondamenta, ha raggiunto risultati di partecipazione mai visti. E i volontari, sarebbe strano il contrario, gongolano…
Matteo, quando è nata la Pro Loco?
“Già negli anni ’70 è nato il GAL, Gruppo Autonomo Lombardore, che sostanzialmente era un po’ l’antenato della Pro Loco come organizzatore di eventi per il paese. La Pro Loco vera è propria è nata all’incirca a inizio anni ’80, ma negli anni ci sono stati alti e bassi. Dal 2007 è anche stata sciolta per 4 anni, fino al giugno 2011, periodo in cui è rimasto in piedi solo un comitato che gestiva la festa patronale”.
E poi?
“Il 4 giugno del 2011 un gruppo di volontari hanno rifondatato la Pro Loco, con presidente Giorgio Rizza. Dopo alterne vicende arriviamo a gennaio 2017, con il nuovo corso dell’associazione e la mia elezione come presidente. Abbiamo rinnovato il gruppo e introdotto diverse novità”.
Di quante persone è composto il sodalizio?
“Per quanto riguarda il direttivo, nei giorni successivi alla festa patronale abbiamo ricevuto l’addio di 3 dimissionari per motivi di famiglia e di lavoro. Siccome la festa è andata molto bene, però, molti giovani si sono avvicinati e alcuni di loro hanno deciso di entrare nel Direttivo. Ne approfitteremo per allargarlo aggiungendo 3 consiglieri e un revisore dei conti. Siamo contenti, i giovani portano sempre idee nuove”.
Quanti sono i soci tesserati?
“Da quest’anno sono quadruplicati. Gli anni scorsi, sinceramente, abbiamo avuto qualche difficoltà con il tesseramento, ma nel 2017 siamo quasi a 100 persone, numeri mai visti. C’è stato un vero e proprio boom e non possiamo che essere contenti. Io in primis sono orgoglioso di essere presidente di questa Pro Loco”.
Qual è il vostro obiettivo?
“Di continuare, come dico sempre, a cavalcare il momento. Dobbiamo essere sempre più presenti a Lombardore e dare vita a tanti nuovi momenti di aggregazione. A gennaio ci siamo posti l’obiettivo di fare un evento al mese e ci siamo riusciti. Il nostro sogno è poter diventare un po’ il punto di riferimento per tutte le associazioni del paese e per questo motivo cerchiamo sempre di collaborare con tutti”.
Quali sono le attività che portate avanti?
“A parte la festa patronale, abbiamo collaborato a numerose raccolte fondi. Ad aprile, ad esempio, ci siamo mossi per il Telefono Azzurro, a marzo per il banco alimentare con gli alpini e la Protezione Civile. Ad ottobre daremo una mano all’associazione “Meglio Insieme” vendendo le mele per raccogliere fondi per combattere la sclerosi multipla. Poi questo è stato l’anno dei bambini. A Lombardore si sentiva questa esigenza da parte delle famiglie, così abbiamo dato vita dopo tanti anni ad un carnevale in piazza a febbraio. Poi organizzeremo la castagnata e fare qualcosa anche per Halloween”.
Quanto è importante la Pro Loco per Lombardore?
“Quest’anno è diventata un punto di riferimento importante per i lombardoresi, la gente è soddisfatta. Vogliamo che i cittadini siano orgogliosi della pro loco e ci sembra sia così, dalla festa patronale la gente che ci incontra per strada ci ferma per salutarci e ringraziarci, vorrà pur dire qualcosa”.
Quanto è importante la collaborazione con il Comune?
“Per noi è fondamentale. Se c’è sinergia tra Pro Loco e Amministrazione i risultati si vedono. Dobbiamo ringraziare il sindaco Diego Bili che negli ultimi mesi, nonostante i fatti di piazza San Carlo a Torino, ci è venuto incontro dandoci una mano a districarci nella burocrazia e garantendo per l’organizzazione della patronale. Senza l’aiuto dell’Amministrazione avremmo incontrato troppe difficoltà”.
Come ti immagini il futuro della Pro Loco?
“Spero che continui ad aumentare il numero di cosi e che si allarghi il direttivo. I giovani devono continuare a partecipare con costanza come avvenuto per la patronale, sono loro il futuro, ci auguriamo abbiano l’intenzione di continuare l’opera iniziata da noi”.
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