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FRONT. Nella casa del custode? I ragazzi disabili

FRONT. Nella casa del custode? I ragazzi disabili

Il progetto c’è ed è gia ben definito. Mancano i soldi, circa 100mila euro, ma si sta cercando di attingere ai finanziamenti della Regione e ci sono buone probabilità di successo. Di fianco all’Ipab Destefanis, nell’ex casa del custode riacquistata dall’istituto, sorgerà una casa per i ragazzi disabili. Lo comunica Giovanni Falletti, presidente dell’Ipab. L’idea segue l’approvazione della legge del “Dopo di noi”, che prevede l’erogazione sul territorio nazionale di 81milioni di euro per il 2016 e altri 40 per il 2017. “Questa legge - spiega Falletti - è nata con l’obiettivo di dare sicurezza ai genitori che i figli diversamente abili saranno protetti e accuditi anche dopo la loro morte”. Finora in Italia di strutture di questo tipo di fianco a istituti per anziani non ne esistono. “La nostra è una proposta sperimentale - prosegue il presidente dell’Ipab Destefanis -. Vogliamo dare la possibilità ai genitori anziani e non più autosufficienti di passare gli ultimi anni in famiglia, vista la vicinanza della struttura di accoglienza per i figli disabili”. Da un lato i genitori nell’istituto per anziani, dall’altro i figli con disabilità. A neanche 100 metri di distanza, una sorta di servizio assistenziale integrato. “Abbiamo già presentato il progetto all’AslTo4 e l’abbiamo trasmesso anche alla Regione Piemonte - sottolinea -. Stiamo raccogliendo le opinioni di questi soggetti per cercare di capire se è possibile accedere già ai finanziamenti del 2016”. Come detto, per partire serviranno circa 100mila euro. La casa infatti è in buone condizioni, è stata rimessa in ordine prima che venisse chiusa e che il custode andasse in pensione. Oltre ad attingere ai fondi della Regione l’istituto Destefanis si sta interfacciando con diversi soggetti per trovare altre risorse, ad esempio dalle fondazioni bancarie. Nelle idee del presidente dell’Ipab l’intitolazione della struttura a don Giacomo Falletti, storico parroco di Front, “per raccogliere alcune indicazioni emerse dalle persone”. La struttura, secondo quanto previsto dal progetto, conterrà 10 posti.

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