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FRONT. Istituto Destefanis, ci sono ancora problemi di sicurezza?

FRONT. Istituto Destefanis, ci sono ancora problemi di sicurezza?

Pierpaolo Ferrari, consigliere a Front per il Movimento 5 Stelle, firmatario delle mozioni

Tornano ancora una volta d’attualità i problemi di sicurezza dell’istituto Destefanis, la casa di cura di Front.

Della questione si sta occupando il consigliere di minoranza del Movimento 5 Stelle, Pierpaolo Ferrari, che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione su sicurezza e progettualità dell’istituto. Il percorso del M5S parte da lontano, ad aprile 2014. Il gruppo riceve una missiva anonima che parla di una serie di problematiche strutturali dell’istituto e la trasferisce agli organi competenti. Segue il controllo dei Nas ed emerge una carenza legata alla normativa d’antincendio. Nello specifico, è insufficiente la capienza del serbatoio dell’acqua per uso in caso d’incendio

Nei mesi successivi, secondo quanto comunicato dalla stessa Amministrazione Comunale, la situazione non migliora. L’8 giugno di quest’anno una persiana in legno di una finestra si stacca da un piano sopraelevato e finisce nel sottostante ingresso all’asilo infantile, ma per fortuna nessuno si fa male. Di qui, l’ennesima interrogazione del Movimento 5 Stelle. “Vogliamo capire - spiega Ferrari - se le opere di potenziamento di sicurezza antincendio sono state ultimate, e se sono stati fatti altri interventi sulla struttura”.

Debiti e compravendite

Se la questione “sicurezza” non bastasse, non sono da sottovalutare anche i problemi finanziari. L’istituto, negli anni, accumula situazioni debitorie con ditte esterne e le difficoltà a far quadrare i bilanci sono note a tutti. Tra i debiti, sottolineano i pentastellati, c’è quello con una ditta di Biella. “L’azienda, fornitrice di serramenti all’Istituto Destefanis - spiega Ferrari - ha una posizione creditoria verso l’Ente lontana nel tempo di molti anni e non vede vie di soluzione”. Nel 2006 un sospiro di sollievo, senza il quale forse la struttura non sarebbe riuscita a rimanere in piedi. Il Comune acquista all’istituto beni immobili per 310 mila euro. Si tratta del parco e dell’ex casa del custode, ora magazzini inutilizzati. I debiti della casa di cura sono parzialmente ripianati, ma non del tutto. Eppure 10 anni dopo, a novembre dello scorso anno, la casa di cura ricompra una parte dei locali. Il Comune li aveva messi all’asta per 90mila euro, ma due tentativi erano andati a deserti. L’istituto è poi riuscito ad aggiudicarseli direttamente per 50mila euro. Insomma, l’Amministrazione ci ha rimesso qualche decina di migliaia di euro e per di più per 10 anni ha sottoutilizzato immobili acquistati a caro prezzo.  Ci chiediamo come mai gli immobili alienati dal Comune siano stati venduti all’istituto Destefanis nonostante la sua seria difficoltà finanziaria - conclude Ferrari -. E ci piacerebbe capire come i locali saranno utilizzati dalla casa di cura”.  Alla richiesta di informazioni sul tema, il vice sindaco Claudio Bianco non rilascia dichiarazioni. “Si tratta di un’interrogazione - commenta -. Se ne discuterà nelle sedi opportune”.

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