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SETTIMO. Concetta Candido ringrazia tutti e scrive le sue speranze

SETTIMO. Concetta Candido ringrazia tutti e scrive le sue speranze

Scrivere fa bene al cuore. Così, Concetta Candido, ancora ricoverata all’Ospedale CTO di Torino, racconta le sue giornate su un block notes. La grafia è incerta, ma è tutto in linea con il percorso di riabilitazione che durerà un paio d’anni. Probabilmente già la prossima settimana potrà essere dimessa dal Centro Grandi Ustionati, per essere trasferita all’ospedale di Settimo Torinese. Non é più in pericolo di vita.

La settimese di 46 anni è stata ricoverata all’ospedale CTO di Torino dopo essere stata avvolta dalle fiamme in quella mattinata da incubo del 27 giugno, negli uffici dell’Inps.

Ormai è chiaro e lo dice anche lei a gran voce: Concetta non voleva suicidarsi. Voleva essere ascoltata, voleva parlare con il direttore e vincere la sua sfida con la burocrazia. Avrebbe potuto scegliere di incatenarsi, di fare un gesto meno rischioso, ma sarebbe stata bloccata prima dare vita alla protesta. Invece, si è cosparsa di alcol e ha innescato l’accendino. Gesti rapidi. La concitazione del momento è stata fatale: è bastato poco, un gesto non voluto, una spinta, un movimento brusco, per far accendere i vapori dell’alcol ed essere avvolta dalle fiamme. Una frazione di secondo per cambiare la vita di una persona. E’ andata così: Concetta non voleva farla finita. Voleva soltanto farsi ascoltare, in un momento di difficoltà per lei e per tutti i suoi cari.

La sua è una famiglia numerosa, cresciuta a Settimo, tra via Ariosto e via Petrarca. Il fratello Giuseppe, più grande di lei, si fa in quattro pur di star vicino alla sorella e continuare il suo lavoro di formatore. E’ diventato il portavoce di Concetta di fronte all’imponente richiesta dei tanti media nazionali di avere notizie aggiornate. Anche Gad Lerner di La7 sta seguendo di persona questa vicenda e compare spesso sul profilo di Giuseppe Candido, per ringraziarlo dei suoi aggiornamenti.

“È grata, Concetta, a tutti i giornalisti che parlano del suo caso, che danno visibilità alla sua storia, anche perché – scrive Giuseppe - contrariamente a quanto è stato detto, il problema all’origine del suo gesto, non è stato affatto risolto”.

Ora deve recuperare la sua autonomia, la pelle è in fase di rigenerazione e le cicatrici devono essere monitorate. Deve recuperare tonicità muscolare e, soprattutto, avrà necessità di un supporto psicologico per affrontare i giorni che verranno.

“Concetta ci tiene a ringraziare tutti, ma proprio tutti coloro che le sono stati vicini – conclude il fratello Giuseppe – i “like” sui social, i messaggi e le preghiere le sono stati di grandissimo aiuto”.

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