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PAVONE. Giovane vita spezzata. Si impicca a 14 anni

PAVONE. Giovane vita spezzata. Si impicca a 14 anni

Si è tolto la vita a 14 anni, quando la vita, ancora, non si sa bene cos’è.

E’ una comunità sotto shock quella di Pavone Canavese, per la morte di Andrea Abbatiello, il giovane che si è impiccato venerdì intorno a mezzogiorno.

La tragedia si è consumata in una casa di località Cascina Marchetti 12, proprio a ridosso del nuovo viadotto autostradale.

A trovare Andrea con un cappio intorno al collo nel sottotetto del cascinale sono stati papà Mario e mamma Laura. Hanno immediatamente allertato il 118 e sul posto si è precipitata un’ambulanza medicalizzata. Un lungo massaggio cardiaco e poi il volo in elicottero al Regina Margherita a Torino. Una corsa inutile perchè il cuore di Andrea ha cessato di battere poco dopo il suo arrivo in pronto soccorso. Lascia un fratellino più piccolo, Giovanni.

Venerdì, pochi minuti dopo la disgrazia, i carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno poi raggiunto la famiglia e nella stanza del piccolo Andrea hanno sequestrato il telefonino cellulare alla ricerca di messaggi o qualche indizio che al momento non è stato trovato.

In Procura a Ivrea è stato aperto un fascicolo “atti relativi al suicidio...” ma contro ignoti.

Per il Procuratore capo Giuseppe Ferrando non ci sarebbero responsabilità. Alla base del gesto non ci sarebbe alcun ipotesi legata al bullismo.

Anzi sembra che Andrea Abbatiello abbia deciso di togliersi la vita dopo un litigio in famiglia. I genitori non gli avrebbero concesso il permesso di andare in campeggio in compagnia di amici. La sua morte potrebbe anche essere legata alla scomparsa del nonno Giovanni Maria di 73 anni cui Andrea era molto legato e dal quale aveva ereditato la passione per i cavalli e l’agricoltura. Era affezionato al suo pony, che accompagnava ad ogni manifestazione.

Aveva appena terminato la scuola media e proprio per la passione per l’agricoltura si apprestava a frequentare l’Istituto Agrario Ubertini di Caluso.

La data dei funerali non è ancora stata fissata, ma potrebbero essere organizzati nei prossimi giorni.

Intanto in paese ci si interroga su una morte così assurda. Non si capacita il primo cittadino Alessandro Perenchio: “Andrea era un ragazzo solare. Oltre a trovarlo ad ogni manifestazione con i cavalli era molto attivo e partecipava ad ogni iniziativa comunale: dalla giornata ecologica alla pulizia dei sentieri. Proprio non riesco a spiegarmi il gesto...”.

Lo conosceva bene anche don Giuseppe Dorma, il parroco: “Solo quest’anno Andrea aveva ricevuto il sacramento della Cresima e frequentava spesso l’oratorio. Era un ragazzino espansivo e molto generoso. Proprio per questo non riesco a capire il gesto. Io sono a contatto tutti i giorni con i giovani e generalmente si confidano con me. A volte però ho la sensazione che non riescano ad esprimere le loro preoccupazioni. I loro sentimenti e che la loro testa vada in tilt. Come fosse un black out elettrico”.

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