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31 Agosto 2017 - 12:43
Ecco la risposta del sindaco Giovanni Ponchia alle carovane dei rave party che sempre più spesso scelgono il territorio stretto tra Montanaro, Foglizzo e San Benigno per le loro feste a tutto volume.
Nei giorni scorsi i sindaci dei comuni di Montanaro e di Foglizzo. Giovanni Ponchia e Fulvio Gallenca, hanno emesso un’ordinanza congiunta che, di fatto, sbarra la strada a questo genere di feste.
Con tale provvedimento, infatti, è stata chiusa la strada interpoderale, denominata Strada Via Nuova, in tre punti: all’intersezione con la diramazione per la C.na Damigella, nel tratto di accesso alla C.na Damigella e nel tratto adiacente l’Autostrada Torino Aosta.
La chiusura è stata fatta mediante blocchi di cemento al fine di contrastare la possibile realizzazione di un rave party per il periodo dal 10 agosto al 30 settembre. Girava voce, infatti, che ragazzi provenienti da mezza europa, si stessero organizzando per una nuova festa sulle sponde dell’Orco, proprio per Ferragosto.
“Non potevo proprio permettere che accadesse una cosa simile - sbotta Ponchia, che di tutti questi party proprio non ne può più - quest’anno sono già state fatte due feste in tre mesi: adesso basta!”
Peccato che proprio a Ferragosto i blocchi siano stati spostati: “Subito abbiamo temuto che stessero arrivando, ma poi abbiamo verificato che si trattava di semplici merenderos - spiega il sindaco - ad avvisarci, prontamente, è stato il vicesindaco di San Benigno, Giorgio Culasso. Loro sono stati i precursori di questo genere di provvedimenti. A San Benigno, i blocchi, sono permanenti. Li hanno cementati. Qui, invece, abbiamo deciso di adottare una soluzione intermedia. Le barriere, infatti, possono essere spostati solo da chi è autorizzato e cioè dai rappresentatnti delle associazioni di categoria degli agricoltori”. Si tratta di delegati della Coldiretti, della Confederazione Italiana Agricoltori, di Confagricoltura, del Consorzio della Roggia Reirola”.
Viene da chiedersi se questo provvedimento sia sufficiente per bloccare le carovane dei rave party, visto che è bastata una semplice famiglia di merenderos armati di griglie e barbecue, per spostarle. “Chi sposta i blocchi - spiega Ponchia - lo fa a proprio rischio e pericolo. L’ordinanza, infatti, prevede che l’inosservanza venga perseguita ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale. Purtroppo questo è un paese in cui è complicato far osservare le regole e se lo fai, ti becchi pure del fascita. Io sono tollerante una volta, due. La terza basta!”.
L’ultimo rave party, quello di fine luglio, è stata la gocco che ha fatto traboccare il vaso: “Hanno rubato le bici delle vecchiette davanti alla Chiesa! - batte i pugni Ponchia - ed io dovrei stare a guardare mentre orde di ragazzi che bevono liquidi verdi e se gli parli insieme non ti capiscono, girano indisturbati, bivaccando e disturbando notti intere? Molti di loro arrivano da Francia e Germania perché lì, queste cose, non gliele fanno mica fare. Da noi, invece, tutto è permesso, e loro lo sanno bene. Ma adesso basta! E’ giusto iniziare a dire di “no” e io intendo farlo a partire da questo provvedimento. Con il Prefetto ho già parlato risolvendo poco. Devo, invece, ringraziare le forze dell’ordine, sia la nostra polizia locale che i carabinieri, che in questa azione mi stanno indirizzando e coadiuvando”.
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