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FIANO/ROBASSOMERO. Sindaci si incontrano per la sicurezza della Direttissima

FIANO/ROBASSOMERO. Sindaci si incontrano per la sicurezza della Direttissima

La Direttissima delle Valli di Lanzo è da anni teatro di drammatici incidenti stradali, alcuni dei quali mortali.

Incidenti figli di manovre troppo azzardate, stop non rispettati, distrazione e, soprattutto, velocità troppo elevate. Ma anche dalla scarsa illuminazione.

Tanti i punti pericolosi. Come all’incrocio fra Robassomero e Fiano o quello di San Firmino, tra Fiano e Cafasse.

Punti ben conosciuti dai sindaci Antonio Massa (Robassomero), Luca Casale (Fiano), Andrea Sorrisio (Cafasse), Maria Rosa Colombatto (Varisella) e Alberto Colombatto (Vallo) che giovedì mattina, assieme al sindaco di San Maurizio, Paolo Biavati, e al consigliere dell’Unione dei Comuni del Ciriacese e Basso Canavese, il vallese Graziano Bergero, hanno incontrato il consigliere metropolitano con deleghe ai Lavori Pubblici, Antonino Iaria.

“Non è tanto il numero di incidenti che avvengono durante l’anno - commenta Massa - ma la loro gravità. O sono mortali, come quello del povero Renato Vendramin, o la gente viene trasportata in condizioni gravi al Cto”.

Casale e Sorrisio hanno rimarcato come siano “passati sei anni dall’avvio dei lavori del ‘pacchetto di rotatorie in questa zona, poi bloccatosi all’improvviso per via del fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto. E così ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano. Perché la rotonda di San Firmino non è stata completata e quella tra Fiano e Robassomero neanche cominciata”.

Per Alberto Colombatto e Maria Rosa Colombatto - supportati in questa tesi da Biavati e Bergero - “Occorre mettere in sicurezza la Direttissima, realizzare le rotatorie e gli altri lavori complementari. Si parla di 150-180mila euro per quella di Fiano e Robassomero. Sono cifre abbordabili. E i benefici non saranno solo per quest’area, ma anche per chi arriva dalla Val di Susa e per il traffico della sp2”.

Iaria, dopo aver visto con i propri occhi le zone e le situazioni di pericolo, ha precisato come la Città Metropolitana voglia prima di tutto “completare la rotonda di San Firmino iniziata nel 2011 che è stata per obbligo di legge inserita nell’elenco delle opere incompiute. Come Città Metropolitana abbiamo messo la priorità a queste, poi a quelle che riguarderanno più Comuni. Nel frattempo speriamo che il Governo si riappropri delle strade statali, dandole in gestione alle Regioni e all'Anas. In provincia di Torino sono circa 300 km. Se dovessimo essere sgravati dal compito di manutenerle, avremmo più soldi a disposizione per appaltare altre opere urgenti. Noi nel nostro piccolo faremo di tutto affinché questa rotatoria venga realizzata, sperando anche in un buon ribasso d’asta nelle opere che a breve andremo ad appaltare”. 

Infine, Iaria auspica un maggiore dialogo "con i referenti delle zone omogenee della Città Metropolitana. Bisogna iniziare a lavorare di squadra, con i referenti che devono farsi portavoce dei problemi viari che dovranno poi essere affrontati in consiglio metropolitano". 

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