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STRAMBINO. Se volete passate... ma sono affari vostri!

STRAMBINO. Se volete passate... ma sono affari vostri!
Chiunque abbia un minimo di conoscenza giuridica, a sentire il sindaco Sonia Cambursano, mercoledì sera, si sarebbe messo le mani nei capelli… Non occorre addentrarsi nei meandri dei codici civile o penale per aver chiaro il significato del concetto di “proprietà” e delle responsabilità ad essa legate. Specie quando si tratta di proprietà pubbliche. Che succede se una persona si inciampa per via di un tombino aperto nella piazza del paese? Interviene il comune con la sua assicurazione, naturalmente. In ballo, in questo caso, però, c’è una situazione molto più delicata, quella riguardante il ponte sul Chiusella. E non solo perché il crollo si poteva evitare… C’era la bellezza di 685mila euro messi a bilancio dalla passata amministrazione, spendibili a partire dal 2015 grazie all’allentamento del Patto di Stabilità che prima metteva vincoli davvero stretti al bilancio ma spariti, quasi per magia, da bilanci e relazioni da quando si è insediato il nuovo primo cittadino. Il fatto è che oggi quei soldi, comunque, non ci sono più, dirottati, e già spesi, per altri interventi, quali il cappotto del salone polifunzionale. Così, con carattere “d’urgenza”, Cambursano ha pescato un po’ da un capitolo e un po’ dall’altro per mettere insieme 100mila euro utili alla costruzione di un guado provvisorio, in attesa di costruire un nuovo ponte. E chissà quando avverrà.. La Giunta, infatti, lo ha detto e lo ha ribadito: il progetto è pronto ma i lavori saranno condizionati all’ottenimento di contributi regionali. Nel frattempo che succede? E qui viene il gran pasticcio. Agli agricoltori il passaggio serve, eccome se serve, per raggiungere i campi aldilà dal fiume Dora. Unica alternativa: “intasare” la strada statale, mischiandosi ad auto ed altri mezzi. Cambursano ha avuto una “grande” idea: chi vuole potrà passare ma a proprio rischio e pericolo. Non solo. I detentori delle chiavi si impegnano ad utilizzare i propri mezzi nel caso di lavori da svolgere (per esempio spostare delle piante che dovessero invadere l’alveo) e, soprattutto assumono ogni responsabilità civile o penale di ciò che potrebbe accadere… “Aldilà che mi sorgono seri dubbi sulla validità di un atto come questo, mi chiedo anche dove sia il buon senso…” ha commentato, andando dritto dentro la questione, il consigliere comunale Roberto Rossi De Paoli in consiglio comunale, mercoledì scorso dove, con il suo gruppo, ha presentato una mozione ad hoc per eliminare quella rischiosa clausola. Niente da fare. La maggioranza, di coccio, ha votato contro. “Va da sé che chi lo utilizza se ne assume le responsabilità con regole di aprirlo e chiuderlo…” si è arrampicata sui vetri la Cambursano. “E poi cosa dovevamo fare? Non diciamo scemenze… E io alle vostre domande rispondo se voglio perché non siamo in Procura”. Più avvezza a destreggiarsi nella traduzioni dall’italiano all’inglese (è laureata in lingue) che tra leggi e commi, la Cambursano ha forse dimenticato di trovarsi davanti una minoranza molto preparata dal punto di vista normativo. Rossi De Paoli è laureato in legge. Marco Di Gregorio, dell’altra minoranza, è avvocato. E anche quest’ultimo ha storto a dir poco il naso. “Mi coglie molto perplesso un accordo come questo - ha commentato Di Gregorio - basato sul fatto che degli agricoltori, per una visione utilitaristica (la necessità di passare oltre il fiume) abbiano deciso per un accordo assolutamente svantaggioso perché, se succede qualcosa lì dentro, nessuna assicurazione mai pagherà. Un’assicurazione non paga chi si è assunto una responsabilità civile…”.  Capisco che il comune non voglia avere responsabilità ma secondo me agli agricoltori non è stato spiegato”. Roberto Rossi De Paoli ha ancora ribadito che “non c’è nessuna contrarietà al guado perché non ci sono soluzioni alternative e alla sua costruzione, come minoranza, abbiamo dato il nostro voto personale. Ma non si può pretendere che un agricoltore abbia nozione del diritto come io non ho nozioni dell’agricoltura. Supponiamo che qualcuno passi lo stesso sul guado anche se è chiuso, che il cancello fosse aperto… voi come individuerete questo contadino che lascia aperto e il ciclista si è fatto male perché è caduto? E questo contadino si troverà vita rovinata per una responsabilità che non gli spetta. Questa modalità assolutamente non mi è chiara. Tutte queste cose sono delle assurdità sia dal punto di vista giuridico
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