AGGIORNAMENTI
Cerca
19 Luglio 2017 - 14:45
Franco Colapietro con due amici al Parco Lama e il suo pastore tedesco
Non sono un razzista e non ho aggredito nessuno. Anzi, sono io quello ad aver avuto la peggio perchè sono stato spinto contro la vetrina del Kebap di via Italia riportando lesioni all’anca destra e alle costole” a raccontare la sua versione su ciò che è accaduto quel sabato sera durante la Notte Bianca in via Italia è Franco Colapietro, 52 anni. Cammina sorretto da una stampella a causa di un’operazione al ginocchio sinistro.
Franco Colapietro non ha paura a metterci la faccia, sostenuto dagli amici del Parco Lama di via don Gnocchi dove trascorre tutti i pomeriggi. E’ stato accusato di aver prima insultato con frasi razziste e poi colpito con la stampella Gerald, il ragazzo nigeriano accompagnato dalla fidanzata 23enne italiana. Un caso che nelle ultime settimane ha sollevato l’opinione pubblica: “Sì è vero ho lanciato la stampella contro quel ragazzo ma solo per difendermi dopo che la sua fidanzata mi aveva spinto contro la vetrina e mi aveva versato in testa una bottiglia forse d’acqua. Non ricordo. Ho sbagliato ma ho reagito così perchè ho avuto paura quando ho visto quel ragazzone (Gerald ndr) e la ragazza venirmi ancora contro”.
“La lite è scoppiata per un posto sulla panchina dove io mi ero già seduto con il mio pastore tedesco Sara – racconta ancora -. Ad un certo punto sono arrivati il ragazzo di colore con la fidanzata ed altri amici. E’ stata proprio la ragazza ad invitarmi a spostarmi perchè lì doveva sedersi il suo ragazzo che nel frattempo era andato a prendersi da mangiare. Non si è rivolta con modi garbati. Ma io vi giuro che non ho insultato proprio nessuno. Tanto meno ho rivolto frasi razziste. Perché dovrei? Proprio io che convivo qui in una casa popolare circondato da extracomunitari...”
A difendere Franco sono intervenuti anche gli amici del Parco Lama. Lo aiutano ogni giorno comprandogli da mangiare.
Franco Colapietro originario di Cerignola in Provincia di Foggia non ha un lavoro. Nella vita si arraggiato facendo qualsiasi cosa e per anni ha lavorato come operaio in numerose fabbriche. Ha fatto anche il muratore e il decoratore. Oggi nessuno gli concede più una possibilità. Vive, solo, in un alloggio Atc senza luce e televisione perchè non se li può permettere. E’ seguito dai servizi sociali.
E scoppia in lacrime: “Chiedo scusa per quel che è successo. Vorrei incontrare Gerald e quella ragazza per un chiarimento. Magari nell’ufficio del sindaco e poter stringere la mano a entrambi”.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.