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20 Giugno 2017 - 18:07
Se si sommassero i voti dei tre candidati di centrosinistra sconfitti dal neo sindaco Francesco Grassi, il dato che emergerebbe è inequivocabile: con un candidato unitario, sarebbe stato il centrosinistra a vincere le elezioni.
Perché Valter Campioni ne ha presi 940, Luigi Gennaro 370 e Roberto Tonini 693 che, calcolatrice alla mano, porta ad un totale di 2.003 voti. Ben più dei 1.635 conquistati da Grassi.
Subito dopo la fine della tornata elettorale, sia Tonini sia Gennaro - ma sottobanco anche alcuni della lista di Campioni - hanno additato quale responsabile della batosta lui, Domenico Cantone, deus ex machina del Pd mappanese.
Domenico Cantone, ti reputano il colpevole numero uno…
“Io responsabile? Non mi sento tale. Ho provato in ogni modo ad andare alle elezioni in modo unitario, almeno come centrosinistra. Anche se lo stesso discorso ho provato a farlo anche a Francesco Grassi e allo stesso Movimento 5 Stelle. In questa prima fase sarebbe stato meglio una lista unica, con un programma condiviso. Una sorta di piccola costituente per il bene di un Comune nascente che avrà mille difficoltà in questa prima fase”.
E poi? Cosa è successo?
“E’ successo che dopo la riunione istituzionale organizzata al Cim da Francesco Grassi con i vice presidente di Regione e Città Metropolitana, ho provato a riunire tutti attorno ad un tavolo per portare avanti la mia istanza. Io volevo le primarie. Anche con un gazebo in piazza Don Amerano: i mappanesi potevano scegliere lì da chi farsi governare. E poi avremmo costruito tutti assieme una lista unitaria, che rappresentasse tutte le anime”.
E invece…
“E invece ognuno ha pensato al proprio orticello, in maniera egoistica. Tranne Valter Campioni. Lui ha sempre detto che se avesse perso le primarie si sarebbe messo a disposizione di chi le avesse vinte. Perché lui ci crede davvero nelle cose che fa…”
C’erano davvero le condizioni per andare tutti uniti, almeno come centrosinistra?
“Secondo il mio modesto parere, sì. Ma se poi chi ti accusa non ha mai fatto alcun passo indietro… e poi sai una cosa? E’ la mentalità che conta. La May in Inghilterra ha sciolto le camere e indetto le elezioni, perdendole, in 50 giorni. Qui non siamo riusciti a trovare una data per delle primarie. Comprendi la gravità del problema, vero?”
Servirà una riflessione interna al Pd mappanese?
“Quanto prima ci riuniremo per capire quali errori siano stati commessi, a partire dal sottoscritto. Dobbiamo sederci, parlare a bocce ferme e ripartire più uniti che mai, gettando le basi per il futuro”
Ti senti in discussione? Pensi di voler fare un passo indietro?
“Nessuno deve sentirsi in discussione. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche e ripartire. Il Pd è un partito democratico, aperto a tutti coloro che abbiano voglia di fare politica per una buona causa, come quella di Mappano”
Hai un rammarico?
“Sì. Nessun amministratore di Mappano presente nell’ex Giunta Baracco è stato in grado di mettere in risalto quanto è stato fatto in questi anni per Mappano da chi governava Caselle. Penso a piazza Don Amerano, divenuta realtà durante l’era Rosito. E parlo di tanti altri lavori fatti, come il rifacimento delle strade, la nascita di rotonde, l’asilo, la piazza. Ci faremo furbi in futuro…”
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