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VENARIA. Virga su commissione antimafia

VENARIA. Virga su commissione antimafia

Nel consiglio comunale in programma questa sera, maggioranza e opposizione dovranno votare il nuovo componente della “Commissione Antimafia” dopo le dimissioni di Saverio Mercadante. 

L’esponente di minoranza aveva paventato le stesse a margine della serata “No Tav” che l’amministrazione comunale aveva organizzato qualche settimana fa.

In quella circostanza, infatti, aveva denunciato il suo dissenso sia per la concessione della sala sia per l’assenza di contraddittorio ma soprattutto perché in quella serata c’erano stati diversi attacchi alle forze dell’ordine.

“Perché non si possono attaccare la magistratura e le forze dell’ordine, parlando di carnefici. Ma nessuno li ha fermati, anzi sono persino partiti applausi. Per me è gravissimo e non ci sono scuse o motivazioni di alcun genere che possano difendere questo atteggiamento. Ed è ancora più grave che in quest’aula si sia data l’opportunità di fare una serata anti Tav, con tanto di bandiere, quando invece non è stata concessa la sala per ospitare l’onorevole Mattiello per l’audizione segreta della commissione antimafia. Per questo mi sta passando l’idea di dimettermi”, aveva detto. E così è stato.

Non si è fatta attendere la presa di posizione da parte di Barbara Virga, presidente della Commissione stessa: “Le motivazioni del consigliere Mercadante, che ringrazio per il percorso fatto insieme, sono condivisibili. In otto mesi di operatività, questa commissione ha già portato a casa risultati importanti, come la cittadinanza onoraria al giudice antimafia Antonino Di Matteo, il dialogo con le associazioni e le scuole per imbastire percorsi di legalità, l’audizione col parlamentare Davide Mattiello per valutare le iniziative sui beni confiscati in città”. 

La Virga, però, è delusa dal modus operandi di Palazzo Civico, e in particolar modo del duo Accorsi-Falcone: “In questo importante lavoro non siamo stati affatto agevolati. Abbiamo vissuto situazioni al limite del boicottaggio e dell’oscurantismo sull’esistenza della Commissione stessa, di cui non è stata fatta neppure menzione nell’incontro con Don Ciotti del febbraio scorso. Così come non sono state messe a bilancio, nei diversi capitoli, dei fondi per pagare le iniziative collegate al piano della Commissione. E invece, dobbiamo accettare come vengano chiesti agli uffici i verbali delle nostre sedute, cosa che non avviene per le altre commissioni”.

L’indipendente del Pd, poi, torna sulla questione legata alla negazione dell’aula consiliare per l’audizione dell’onorevole Mattiello sui beni confiscati “Ci hanno creato mille difficoltà, quasi fosse un reato ospitare un esponente, seppur indipendente come me, del Pd, che da anni porta avanti una battaglia antimafia. E trovo altrettanto assurdo che non sia stato inviato il gonfalone in occasione della Giornata dedicata alle vittime di mafia a Verbania, cui ho presenziato ugualmente a titolo personale e senza fascia di rappresentanza insieme alla delegazione del liceo. Mi auguro caldamente che queste situazioni siano figlie del fatto che questa commissione l’abbia fortemente voluta io e, invece, non sia per altri motivi. Come il fatto che la Commissione tratti temi tradizionalmente scomodi in una città che è stata luogo di confino e, di recente, oggetto di tre operazioni anti ‘Ndrangheta. Bisogna che si capisca che la Commissione non serve certo solo perché sindaco e presidente facciano le foto accanto a don Ciotti, ma per fare di Venaria una città antimafia, senza se e senza ma”.

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