In effetti lo si poteva immaginare. Il calcio unisce ma divide anche. Nel campo, sugli spalti, nelle piazze e nelle strade e persino a Palazzo Lomellini. Da qualche giorno non si parla d’altro. Della decisione dell’Amministrazione Comunale di intitolare il campo sportivo al Gran Torino che tra il 1942 ed il 1949, con una formazione imbattibile, incarnò il calcio italiano nel mondo. Nell’ottica del sindaco Alberto Rostagno sarebbe il naturale proseguimento di un percorso che dall’inizio del mandato ha previsto l’intitolazione di vari luoghi della città a personaggi scomparsi, rivarolesi principalmente, spaziando, in questo caso, un po’ oltre i confini geografici e la singola persona. Il Gran Torino come simbolo, insomma. L’intitolazione è fissata per sabato 17 giugno alle 18 presso il complesso di via Trieste 84. Ma già sabato 10 giugno, al Castello Malgrà, è stata inaugurata una mostra a tema. Per altro al taglio del nastro si accompagnerà un’iniziativa solidale: oltre alla collaborazione dell’Associazione Amici del Castello Malgrà per l’esposizione, il comune può contare sul Comitato della Croce Rossa che organizza “Goal for smile”, partita il cui ricavato sarà destinato all’acquisto di un mezzo per disabili. Eppure, nelle vie e sui social network, si sono scatenate le critiche. Come quelle di Guido Novaria che ha proposto un altro nome: Aldo Tasso, giornalista sportivo canavesano mancato nel 2015. Ma, soprattutto, a protestatre è stato Franco Mautino, conosciuto a Rivarolo per la una vita passata nell’organizzazione e nella comunicazione degli eventi sportivi,secondo cui “oltre il 50 per cento dei rivarolesi non è d’accordo sull’intitolazione”. E non sono mancati subito i commenti di chi ha liquidato la polemica come uno scontro tra tifosi. “Niente affatto - replica Mautino -. Sono juventino, è vero, ma contrario non per via del Grande Torino, davanti al quale qualsiasi tifoso deve togliersi tanto di cappello ma perché Rivarol, come città di provincia, hai il dovere di dedicare il proprio campo a una persona o a un ente facente parte della propria realtà. Condivido quindi l’idea di Novaria: sarebbe stato molto più sensato da parte dell’assessore allo sport Leone che pensa di essere padrone di Rivarolo dedicare il campo sportivo alla memoria di Aldo Tasso che ha fatto conoscere lo sport Rivarolese e canavesano a 360 gradi”. La risposta, su “Sei di Rivarolo se…” è arrivata nel giro di qualche ora da parte dell’assessore allo sport Claudio Leone, il quale ha ricordato che “la legge impone di intitolare vie o quant’altro a persone che siano mancate da almeno dieci anni” e che, comunque, “la proposta è venuta da un’associazione di sportivi rivarolesi”.“Poi - ha proseguito Leone - convengo che di rivarolesi illustri ce ne siano molti e proprio per non scontentare nessuno abbiamo scelto di intitolare il campo ad una squadra che ha reso famoso Torino, il Piemonte e l’Italia intera, in un periodo della nostra storia”. Sempre su “Sei di Rivarolo se…” qualcuno ha rammentato che il primo cittadino è un “gobbo”, come si suol dire, uno juventino. Per rimarcare che il tifo non c’entra niente. Lo stesso vicesindaco Edoardo Gaetano ammette: “Sono da sempre juventino, sono stato grande amico di Tasso, ma non mi disturba certo ricordare il Grande Torino”. E Gaetano invita Mautino a presentare in Municipio le seimila firme dei contrari... LA PROPOSTA DI NOVARIA Chi era Aldo Tasso? Un giornalista sportivo. Mancato prematuramente, all’età di 60 anni, nella primavera 2015. Fu un volto storico dell’emittente televisiva, con sede a Castellamonte, Rete Canavese. Fino al 2001 aveva curato e condotto il programma “Fuorigioco” che vantava migliaia di quelli che oggi definiremmo followers. Per poi ritirarsi a vita privata. Colpito da una grave malattia, che lo aveva provato nel fisico ma che lo ha lasciato lucido fino all’ultimo, aveva scelto un volontario isolamento, durato un decennio, perché voleva essere ricordato così come tutti lo hanno conosciuto, come in una delle sue tante interviste a campioni come Walter Durbano o l’indimenticabile Gelindo Bordin. “Ho citato lui ma potrei citare molti altri rivarolesi - commenta Guido Novaria -. Penso a Berto Broglio, dirigente e giocatore della rivarolese o al giocatore Limena che ha fatto strada in serie B”. Inutili le giustificazioni di Peone. “Basta chiedere una deroga alla Prefettura per intitolare un luogo ad una persona morta da meno di dieci anni - ricorda il giornalista de “La Stampa” -. Anche perché al Gran Torino sono intitolate già molte strutture, il 4 maggio è giornata nazionale che ricorda la tragedia di Superga. Non aggiunge nulla avere un campo a Rivarolo. Inchiniamoci ma non mi sembra la scelta opportuna”. E c’è un altro dettaglio su cui Novaria rincara la dose. “Ho scoperto - sottolinea - che seguirà un’altra cerimonia per intitolare ad un’altra persona tutto il plesso sportivo, in questo caso ad un rivarolese doc. Quindi come lo chiameremo: stadio Gran Torino ma centro polisportivo pinco pallo? Io non ho nulla con il Torino anche se sono della Juve ma tutto questo mi sembra ridicolo”.
La squadra alloggiava all’Hotel Europa
Secondo il sindaco Rostagno l’intitolazione “è cosa buona e giusta” anche per ricordare Linda e Achille E’ indignato di fronte alla polemica scaturita sui social il primo cittadino Alberto Rostagno. “Ritengo che ricordare il Grande Torino anche a Rivarolo, sia cosa buona e giusta” sottolinea il sindaco. E ne spiega i motivi e i pegami: “è importante non solo per il valore di quella grande squadra, perita tragicamente a Superga, ma anche per ricordare che, negli anni sessanta la squadra granata del post Superga era di casa a Rivarolo, alloggiando frequentemente al vecchio Albergo Europa di Corso Torino, gestito dalla famiglia Rinetti, di cui la Signora Linda (recentemente scomparsa) era una sfegatata tifosa. Alcuni anziani rivarolesi ricordano con affetto quando la signora Linda e il marito Achille dialogavano seduti al tavolo dell’albergo Europa con i vari calciatori granata dell’epoca, ricordando spesso la tragedia di Superga”. “L’intitolazione alla squadra - conclude Rostagno - vuol essere un ricordo di quella squadra invincibile, di quei calciatori, ma anche un ricordo della signora Linda, del marito Achille e di tanti rivarolosi che hanno dedicato la vita al ricordo di quegli uomini, di quella squadra, prima con gioia per le vittorie e poi con immenso dolore per la tragedia. La mia amministrazione ha intitolato molti luoghi (vie, piazze, edifici,ecc.) a cittadini rivarolesi (deceduti da più di dieci anni) o che si sono distinti in Rivarolo, come mai era successo in passato”. Negli ultimi due anni si contano: Via Maria Baudino Mariet (ad Argentera, postina storica della frazione), via Autino/Breazzano (ex Preside della Scuola Media), Viale Don Mario Bosio (per tantissimi anni Prevosto della Parrocchia di San Michele), Piazza Vittorio Gallo Pecca (geometra ed ex assessore rivarolese), sala Graziano Deidda (ex assessore allo sport rivarolese), scuola elementare Gibellini Vallauri Elisabetta (benefattice della frazione Argentera), scuola maestro Silvio Caligaris (ad Argentera all’ex maestro di musica), via Staffette Partigiane (in ricordo della donne rivarolesi che si sono distinte come staffette partigiane). “La prossima settiamana - anticipa Rostagno - delibereremo l’intitolazione di una piazza ad un’altra donna che ha svolto per quasi cinquant’anni un ruolo educativo importante a Rivarolo”. In quanto alle critiche su facebook Rostagno è lapidario: “Mi sorprende chi si presta al gioco della critica, invece che a quello della riconoscenza”. Che cosa ne pensa la minoranza? Tutti concordi sull’invito a pensare a gente di Rivarolo. Secondo il Movimento 5 Stelle andrebbe cambiato metodo. “Credo che Rivarolo abbia problemi maggiori - commenta il capogruppo Alessandro Chiapetto -. In ogni caso ritengo opportuno un minimo di contatto con i cittadini prima di scegliere a chi intitolare un luogo. Politicamente mi sembra una scelta autolesionista. Credo che avrebbe avuto più senso intitolare il campo ad un soggetto del territorio”. Tranciante Renato Navone, il consigliere comunale decisamente più appassionato di calcio. “Secondo me è un autogoal - commenta sintetico -. Sta alla maggioranza decidere ma condivido l’idea di pensare a qualcuno di Rivarolo”. Ancora più critica Marina Vittone di Rivarolo Sostenibile: Pare che l’intitolazione di strade, piazze ed edifici comunali sia l’attività principale di questa Amministrazione, ormai... Non intendo polemizzare, nello specifico, sull’intitolazione del campo di calcio ma, in linea generale, sono dell’opinione che certe benemerenze e intitolazioni dovrebbero essere conferite prioritariamente a cittadini rivarolesi che si siano spesi per la comunità e ne abbiamo di esempi, anche in ambito sportivo. Rilevo comunque come le minoranze consiliari non siano state ne’ preventivamente informate, tantomeno coinvolte in queste scelte, mentre correttezza istituzionale vorrebbe che ciò avvenisse. Il patrimonio pubblico appartiene a tutti i cittadini e sarebbe giusto ascoltare la loro voce attraverso tutti i rappresentanti eletti”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.