L’ospedale unico del Canavese? E chi ha detto che debba essere per forza l’ospedale di Ivrea? Carlo Della Pepa, sindaco sotto le rosse torri, ha dimenticato un dettaglio. Se lo sono dimenticato tutti, a dire il vero, all’assemblea dei sindaci Asl, due settimane fa, in sala Santa Marta dove s’è tornati a discutere su un argomento trito e ritrito, sollevato adesso, nuovamente, dal sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca, abbandonato già, anni fa, per le divisioni, i campanili. Si son tirati fuori i vecchi studi. Quelli che parlano dell’ex Montefibre, dove intanto sono sorti oggi il Poliambulatorio ed il nuovo tribunale. Quelli che indicavano, tra le alternative, anche l’area lungo l’alveo del Ribes, a Samone. Si parlava di San Giorgio. Si prendevano in esame, allora, in sostanza, col Politecnico di Torino, zone servite dalle infrastrutture, vicino ai caselli autostradali, che fossero raggiungibili da tutte le direzioni. Un’altra area, però, spiccava: l’ex Olivetti a Scarmagno dove l’industria ha lasciato spazi e capannoni ormai vuoti. Nessuno l’ha menzionata, durante la riunione in Santa Marta che ha visto per altro accendersi lo scontro tra Della Pepa e i sindaci rappresentati del Canavese occidentale, con Alberto Rostagno di Rivarolo e Andrea Zanusso di San Giorgio pronti a discutere ma non a sottomettersi. Eppure l’ex Olivetti avrebbe tutte le carte in regola. Eccome se le avrebbe. Grande abbastanza per poter costruire tutto. Abbastanza canavesecentrica da essere raggiunta da chi abita a Carema come da chi a Ceresole Reale, con una media di percorrenza tra i 15 ed i 20 km. Di rimpetto al casello, raggiungibile da varie strade provinciale. S’aggiunge che se Della Pepa mostra i muscoli, deciso a non perdere il primato di Ivrea come punto di riferimento del territorio, il Comune di Scarmagno, dal canto suo, ha deciso di rendersi più convincente.... Mettendo una parte dei soldi. “Abbiamo 200mila euro, accantonati, che potremmo mettere subito sul tavolo per cominciare a realizzare l’ospedale unico”. Lo annuncia il sindaco Pier Luigi Bot Sartor. Lo ha sottolineato l’altra settimana, in consiglio comunale, dando corda ad una richiesta tirata fuori dalla minoranza consiliare, mentre si parlava di tutt’altro, del piano regolatore e di alcune variazioni al bilancio. Una goccia nel mare. Per sostituire il vecchio, stracolmo e ormai inadeguato ospedale di Ivrea, servirebbero tante ma tante risorse in più. Ma è un inizio. Che renderebbe Scarmagno ulteriormente più appetibile. Di questo si parlerà giovedì prossimo. Con una presa di posizione congiunta di sei comuni: il punto è inserito all’ordine del giorno del consiglio dell’Unione Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano, composta da Scarmagno, Stambino, San Martino, Romano, Perosa e Mercenasco. “Già alcuni anni fa - ricorda Paolo Puppato, capogruppo di minoranza che ha tirato fuori l’argomento - diversi comuni avevano aderito a questa proposta. Poi non se ne fece più nulla. Il discorso si è arenato. Ma se si analizza lo studio del Politecnico non c’è area più adeguata di questa”.“Siamo d’accordo, ne abbiamo parlato in Unione - ha confermato il sindaco Bot Sartor -. Ci faremo sentire”.
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