Le panchine bare posizionate e poi rimosse (anno 2017)
Ivrea “la bella”?
Non tanto a giudicare dal suo centro storico e più nello specifico dalle panchine, simili a bare, posizionate dall’Amministrazione comunale in piazza di Città.
“De gustibus non disputandum est” dicevano gli antichi romani. Ma siamo così sicuri che si tratti solo di una questione di buon gusto? Macchè! E infatti, in rete, s’è scatenata una delle discussioni più vivaci che si siano mai viste. Succede nel gruppo facebook di “Sei di Ivrea se…”, dove le foto di quell’agglomerato di cemento color marrone hanno raccolto e stanno raccogliendo, decine e decine di commenti, perlopiù di disapprovazione.
“Quasi quarant’anni fa ci appassionava uno sceneggiato francese: L’île aux trente cercueils – L’isola delle trenta bare - scrive per primo Paolo Martinaglia con sarcasmo - Oggi, passando in Piazza di Città, mi sono spiegato il perché dei chilometri di nastri di segnalazione lavori: evidentemente ci si prepara a girare un remake altrettanto appassionante: La piazza delle trenta bare. Le ho contate: mi sembrano proprio trenta…”.
E sono 157 “likes” e 149 commenti, quasi tutti di biasimo.
“Orribili e scomode” sentenzia Anna Zaino. “Oscene” per Andrea dell’Erno.
E non basta ancora.
“Questa piazza fa schifo...la giunta di Ivrea e’ riuscita a renderla terrificante” scrive Maria Scozzafava.
Manca solo “il buco per i fiori per il caro estinto” ironizza Sergio Ariù.
“Mancano i loculi e siamo al completo” glidà manforte Riccardo Montana.
Beh però a ben pensarci, “qui tira la Morte” ricorda Davide Vizzino. Touchè.
C’è chi attacca l’assessore Giovanna Codato. Chi punta anche il dito contro le opposizioni.
Morale del “post”: 30mila euro buttati via.
“E nessun consigliere d’opposizione ha piantato un casino che sia uno per contrastare tale vergogna! Un’opposizione imborghesita e silenziosa quella eporediese! In una città con migliaia di disoccupati che non ricevono nessun aiuto e stanno a zero reddito! Complimenti! E poi pretendete anche che i cittadini vi votino!” fa di tutta l’erba un fascio Max Martello.
Tirato un po’ per la giacchetta, quasi scontato che nella discussione ci si infilasse pure il consigliere comunale Tommaso Gilardini. “Una piazza moderna deve essere viva e vivace - sintetizza - Pensare che questo gioiellino venga inteso come una sala d’aspetto di un ambulatorio..... Che tristezza!”
E poi ribatte: “il dissenso dei cittadini vale più di mille interpellanze”.
C’è Alessandro Ferrara cheallarga il discorso al decoro pubblico in genere della città (“Non dimentichiamoci dei meravigliosi cassoni arrugginiti dei giardini antistanti alla Posta”), c’è Susanna Simonato che preferirebbe parlare di strade e chi come Davide Vizzini ricorda che “i giardini pubblici zona Ovs sono ancora lì a far bella mostra di un ammasso di ferraglia arrugginiti, con scritte di vario genere , foglietti pubblicitari appiccicati alla meno peggio. In questi anni tutti o quasi ci siamo lamentati di quella porcheria… ma il comune… sordo!”.
Tra le proposte, quella di una “commissione estetica” di Enrico Maria Picco, a cui si aggiunge il metodo “partecipativo” di Marino
Marina Zannini.“Sarebbe interessante preparare un piano triennali di interventi pubblici - scrive - divisi tra prioritari ed estetici, condividerli con i cittadini. Interessante fare un progetto di riqualificazione urbana di tutta la città, con analisi dei costi, dopodiché trovarci tutti in un grande spazio discuterne correggere o cambiare qualcosa… Inoltre Ivrea è piena di persone con grasse manualità riuniti tutti questi uomini/donne magari possono supportare volontariamente con le loro esperienze e capacità a raggiungere l’obiettivo”.
Incredibile ma vero la discussione sta ancora andando avanti con un’unica eccezione. “Sono bellissimi arredi... fatela finita rompiballe”, è la sintesi contrariata di Marco Beata.
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