“I dipendenti dell’ufficio dello Stato Civile non si associano alla questione autisti”. A parlare è Rosanna Panebarco (in rappresentanza di tutto l’ufficio in questione), funzionario dei servizi demografici del comune di San Mauro. Le sue parole arrivano all’indomani della pubblicazione dell’articolo che raccontava di una certa solidarietà, da parte dei dipendenti del comune di San Mauro, nei confronti degli autisti ( Dipendenti si schierano con gli autisti). La smentita di una solidarietà nei confronti di qualcuno non si era mai vista, eppure arriva. La motivazione di tanta solerzia, però, viene illustrata dalla stessa Panebarco. “Una presa di posizione simile - continua la funzionaria - potrebbe comprometterci”. Cosa? Dire che gli autisti hanno ragione puo’ compromettere la posizione lavorativa di un dipendente comunale? Insomma, in municipio, siamo arrivati, praticamente, al terrorismo psicologico. Nella mail inviata al sottoscritto, la dipendente si affretta a spiegare come le incomprensioni tra l’ufficio Stato Civile e l’amministrazione (sempre per questioni inerenti al possesso delle chiavi dei locali) siano state già ampiamente superate (ma chi lo ha mai chiesto?!). “Le discussioni che hanno coinvolto i dipendenti dell’Ufficio di Stato Civile - continua la funzionaria - sono state ampiamente risolte”. Aggiungiamo un altro ingrediente: la dirigente dell’ufficio Stato Civile è Silvia Cardarelli, la stessa lady di ferro che in questi mesi ha messo alle corde gli autisti contestando loro una serie di mancanze. L’impressione, a questo, punto, è che nessuno dei suoi sottoposti possa lontanamente pensare di essere in accordo con gli autisti (ammesso che qualcuno sia effettivamente solidale con gli autisti nell’ufficio stato civile), pena la possibile compromissione degli stessi. L’arrivo della nuova amministrazione e la questione legata agli autisti hanno mutato le condizioni all’interno del palazzo comunale: non tanto per i dirigenti, quelli continuano a spadroneggiare, più che altro per i sottoposti e i dipendenti ordinari, quasi assediati da una sorta di ansia. La paura di sbagliare qualcosa ed essere colti in castagna, da un dirigente o da un membro dell’attuale maggioranza, pare essere molto alta.
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