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IVREA. Per le Giornate del FAI, anche la selleria Moirano

IVREA. Per le Giornate del FAI, anche la selleria Moirano

Il 25 e il 26 marzo dalle 10 alle 18 in occasione delle  Giornate FAI di Primavera: l’intero borgo di Rivara con il Castello e i suoi monumenti, Strambino fra tradizione artigianale, il Castello medievale, l’antica sala consiliare del Municipio e Settimo Vittone con le sue Pievi di San Lorenzo e San Giacomo di Montestrutto lungo la Francigena.

La Delegazione FAI di Ivrea e Canavese schiera quest’anno una complessa squadra organizzativa tra Delegati, Volontari, Apprendisti-Ciceroni che consente al pubblico delle Giornate FAI di Primavera di visitare edifici storici, antiche attività artigianali e due cappelle medievali lungo il tracciato della  Francigena.

A Rivara

Rivara (30 km da Torino), celebre nell’Ottocento per il suo cenacolo di pittori legati al capofila Carlo Pittara, si apre al pubblico dei visitatori con diversi monumenti, distribuiti nell’area urbana del borgo.

Il celebre Castello costituito da tre edifici indipendenti: il Castello Medievale, la Villa neo classica e le Scuderie (servizio caffetteria); il tutto immerso in un parco di oltre 45.000 mq che contiene all’interno la celebre collezione di arte contemporanea degli attuali  proprietari Franz e Davide Paludetto.

La Chiesa della SS. Annunziata, il Teatro Comunale (che ospiterà performance musicali), il Municipio-Villa Ogliani e il Monumento Funebre(Cimitero di Rivara) realizzato da  Alfredo D’Andrade a Carlo Ogliani.

Presso le serre del Comune (ex villa Ogliani) si proietterà un video sulla celebre  storia della cosiddetta Scuola  di pittura di Rivara,  attiva fra il 1862 e il 1884, improntata “alla ricerca  del vero e alla  fedele rappresentazione della natura”che sulla scorta  delle esperienze francesi, portò avanti una accurata ricerca sull’uso della luce e del colore.

Franz e Davide Paludetto (padre e figlio) all’interno del Castello e della Villa sveleranno al pubblico degli appassionati la loro celebre raccolta, mentre gli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Gramsci di Ivrea e del Liceo Scientifico A.Moro di Rivarolo  illustreranno gli aspetti storici dei monumenti, dopo aver seguito una precisa linea di formazione nell’ambito delle attività previste come “Scuola Lavoro”, così come tutti gli Apprendisti-Ciceroni all’opera in questi due giorni. 

A Strambino

Strambino (km 43 da Torino e 28 da Rivara) dispiega una gamma di novità a cominciare dalla grande ottocentesca Sala Consiliare del Municipio, a doppia altezza, con una stupenda alta galleria sui lati perimetrali della volta completamente affrescata. Si aprirà alle visite con all’interno  un video introduttivo sull’attività della Selleria Moirano (v.dopo). Da lì il pubblico, imboccando via San Martino giungerà al

Castello di Strambino – Castello Vecchio (per gentile concessione del Conte Giorgio Marchetti San Martino di Muriaglio) corrisponde alla parte medievale a monte di due altri grandi corpi di fabbrica o “ville residenziali” del sec XVII che incastonano la parte più antica del Castello di Strambino, mai fin ad ora aperta al pubblico.

I vari corpi che costituiscono l’originalità della struttura del Castello, a cui si accede da un antico portone in legno nell’alta via San Martino, comprendono quello “arduinico” e quello “gotico”. Permetteranno di ammirare diversi elementi architettonici: oltre a due Torri di mirabile fattura, finestre ogivali, un bellissimo “marcapiano” con formelle in cotto a decorazione floreale e geometrica. Tutto quello che si offre agli occhi del visitatore confermerà la visione del monumento che, indipendentemente dall’abbandono e dal tempo, confermerà all’attento visitatore il valore dell’unitarietà sostanziale del castello,  unico esempio in Canavese di proprietà tramandata di padre in figlio dell’antica famiglia dei proprietari.

La selleria Moirano

Proseguendo per il paese su via Somis si arriva alla vera “chicca” delle Giornate FAI di Primavera, cioè : la Selleria Moirano rappresenta dal 1930 una gloriosa  tradizione piemontese di impresa artigianale che, nel passaggio di  generazioni, tramanda un’arte unica (forse quasi “impensabile” al giorno d’oggi in Italia) attraverso i manufatti complessi di selle, finimenti e restauro di ogni tipo di carrozze (due saranno in mostra davanti alla bottega vicino a un cavallo a dimensioni naturali per sfoggiare alcune tipologie di finimenti in cuoio pregiatissimo).

Felice e Giacomo Moirano, in un’alternanza virtuosa di ruoli affinati nel tempo, si integrano a vicenda fra ricerche storico bibliografiche,  scelta dei materiali (cuoio, antiche stoffe, ottoni) e anche nella realizzazione di pregiate borchie e fibbie in metalli preziosi, che completano, con un tocco di grande eleganza e maestrìa quasi da orafo, le pariglie con stemmi e monogrammi per una committenza glamour, fra privati e case regnanti europee. Attualmente i prodotti della Selleria Moirano sono  esposti anche a Londra da Harrods !

Gli Apprendisti-Ciceroni che saranno schierati a illustrare al pubblico le bellezze di Strambino: sono  gli studenti del Faccio di Castellamonte e del liceo Gramsci di Ivrea,

A Settimo Vittone

A Settimo Vittone (km 27 da Strambino e 11 da Ivrea) si dà inizio – in coincidenza delle Giornate Fai di Primavera – alla consueta apertura delle visite al pubblico, a cura dei Volontari della Delegazione e della Proloco di Settimo Vittone che, fino al tardo autunno,alternandosi con entusiasmo e dedizione senza pari, raccontano e illustrano  l’incanto della Pieve e del Battistero di San Lorenzo (bene “promosso dal FAI”).  Il monumento ha visto recentemente la troupe di RAI3 nel programma di Geo&Geo illustrare con un ricco servizio le bellezze della Pieve, sia come bene storico artistico, che da un punto di vista archeologico.

Si continua infatti a scavare (con la Soprintendenza) l’antica struttura di vasca a immersione battesimale vicina ad altri elementi in corso di svelamento.

Quest’anno San Lorenzo si abbina alla  visita dell’antica Cappella di San Giacomo di Montestrutto (fraz. di Settimo Vittone), unite da un percorso a piedi di 25’ sulla via Francigena, fra boschi in fioritura primaverile, che svelano le consuete vedute mozzafiato sulla terra del Canavese.

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