https://www.youtube.com/watch?v=Tk7AAg5r3ls Il giudice di pace di Ivrea, finora, s’è rifiutato di visionare il video, la prova che potrebbe inchiodare Corrado Marocco e Calogero Addamo, i due ex consiglieri comunali di Valperga finiti in tribunale con l’accusa di lesioni per le celeberrime “botte da orbi” avvenute in consiglio comunale la sera del 28 dicembre del 2009 e che poi, riprese dall’emittente locale Rete Canavese, hanno fatto il giro del web, balzate agli onori delle cronache e trasmesse anche su “Striscia la Notizia”. Una registrazione che portò addirittura Capitan Ventosa in Canavese sulle tracce dei due “rissaioli” e del bersaglio della loro rabbia: l’ex maresciallo ed ex presidente della Pro Loco Gianni Bernardi, aggredito con la motivazione che li avrebbe provocati, con un gestaccio, mentre si trovava seduto fra il pubblico durante quella poi bollente seduta. Dopo quasi otto anni da quell’avvenimento il processo è ancora in corso sebbene la dinamica di quella sera sia cristallizzata nelle riprese video di cui le parti, finora, hanno potuto solo produrre dei fotogrammi. La clessidra è alla fine. Nell’autunno, infatti, il reato sarà prescritto. Bernardi, attraverso il suo avvocato Ferdinando Terrando, chiede il risarcimento dei danni subiti dopo aver già dovuto affrontare un processo per oltraggio a pubblico ufficiale concluso con l’archiviazione. Una situazione assurda e che fa pensare: che ne sarebbe stato di quel riprovevole capitolo di storia amministrativa valperghese se non ci fosse stata nemmeno una telecamera? Sarebbe finito nel dimenticatoio, bollato probabilmente come un’esagerazione dei giornalisti. Il giudice di pace, Maria Incoronata Tardugno ha voluto sentire le parti prima di toccare il nastro. Sulla sedia dei testimoni sono stati chiamati alcuni consiglieri comunali. All’ultima udienza, martedì scorso, sono stati sentiti l’ex maresciallo Pirrone, la giornalista de “La Sentinella del Canavese” Chiara Cortese, che prendeva appunti tra il pubblico, e Annalisa Thielke, giornalista de “La Voce del Canavese” e all’epoca di “Rete Canavese”, autrice del filmato girato nella sala consiliare. Hanno risposto alle domande del Pm Michela Bedognè. Thielke, incalzata anche dall’avvocato Arimondo, difensore di Addamo e Marocco, ha rimarcato che passarono pochissimi secondi da quando Addamo si alzò dal suo scranno, si diresse verso la platea, afferrò il mento di Bernardi dicendogli “il pubblico non deve parlare” al momento della rissa vera e propria. “Appena ho visto il consigliere dirigersi nella mia direzione (ero seduta dietro Bernardi) - ha sottolineato la giornalista - ho afferrato immediatamente la telecamera. Pochi secondi e tutto quanto è accaduto compare nel video”. “Non ho visto - ha aggiunto - alcun gesto di provocazione da parte di Bernardi”.
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