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10 Marzo 2017 - 09:10
Stefano Mistroni
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a chiusura del tesseramento è arrivata alla mezzanotte del 28 febbraio. Per il Pd di Venaria è tempo di bilanci. E i numeri, rispetto ad un anno fa, sono in aumento, come spiega il segretario Stefano Mistroni: “Abbiamo aumentato di oltre il 50% i tesserati. Da 65 del 2015 siamo ad oltre 130. Per essere stato un anno piuttosto travagliato, non possiamo lamentarci”.
Un anno travagliato, fatto di uscite di scena di alcuni “big”, come Salvino Ippolito e Marco Scavone, di un cambio di segretario, con “l’adios” di Giorgio Pelassa e l’inizio dell’era Mistroni, anche se il congresso cittadino è ormai alle porte.
“Decideremo la data fra pochi giorni - ammette - perché da Roma è arrivata la direttiva che potrà essere fra lunedì 20 marzo e giovedì 6 aprile. Lo organizzeremo o domenica 26 marzo o domenica 2 aprile. Sperando che vi sia una candidatura unica e che il partito dimostri ancora una volta la sua compattezza e la sua voglia di continuare ad essere il primo partito di questa città”.
Il congresso, oltre a individuare il nuovo segretario - i rumors dicono che possa essere lo stesso Mistroni - dovrà anche decidere i delegati per il congresso nazionale del 30 aprile, dove si voterà per il successore di Matteo Renzi.
E qui la “partita” si fa interessante, visto che l’aumento dei tesserati coincide anche con una pluralità di visioni del partito stesso, con una trentina di ingressi provenienti da “Venaria Punto e a Capo” di Rocco Concordia, i popolari vicini a Paolo Berger e molti altri che dopo diverso tempo hanno fatto di nuovo la tessera al Pd.
Ma sono tante anche le fuoriuscite, visto che né Ippolito né Scavone né Ivo Dell’Amico hanno rinnovato la tessera, così come non l’hanno fatta Beppe Lumetta e Antonio Echinoppe, “colonne” di “Punto e a Capo”.
Chi invece la tessera l’ha fatta è l’ex segretario Elio Perotto, da sempre d’alemiano convinto e non un “pro Renzi”: “Ma fra una quindicina di giorni renderò noto il mio futuro. Credo nel Pd, nei suoi valori e nelle persone. Non credo in chi, invece di compattare, ha diviso, creando ripercussioni anche a livello locale. Credo che dopo le primarie per la successione alla segreteria nazionale, il partito possa spaccarsi ulteriormente”.
Voci di corridoio dicono che ad oggi, nel Pd venariese i “renziani” sono Raffaele Trudu, Giorgio Pelassa, Roberto Caruso e Gabriella Russo, mentre fra gli “orlandiani” ci sarebbero Mistroni, Schillaci, Simone Scornavacca, con Berger e Perotto propensi ad appoggiare le idee dell’attuale Ministro della Giustizia.
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