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09 Febbraio 2017 - 15:33
Gianna Modolo era un vulcano di idee ed energie messe a disposizione del volontariato. Aveva 73 anni. Negli ultimi tempi, soffriva di una malattia rara che crea complicazioni respiratorie. Era ricoverata al San Giovanni Bosco, quando è mancata all’alba di mercoledì 1° febbraio.
Gianna era nata a Pordenone, era una friulana verace, senza paura. A giugno avrebbe compiuto 40 anni di servizio per la Croce Rossa di Settimo, un luogo a cui Gianna era legata in maniera indissolubile. Non ha fatto in tempo a festeggiare questo traguardo prestigioso, così i suoi colleghi della “squadra del venerdì” le hanno conservato l’attestato che la Croce Rossa nazionale le aveva inviato da Roma. Il documento è ora nell’urna insieme alle sue ceneri.
“Gianna ha vissuto tutta la storia della Croce Rossa a Settimo, fin da quando la sede era in Vicolo Machiavelli – ricorda Angelo Barbati, presidente della Croce Rossa - . E’ stata la prima donna del Piemonte ad ottenere la patente per guidare le ambulanze. Era sempre disponibile e pronta ad organizzare feste e gite in montagna e al mare. Se chiudo gli occhi, la rivedo ancora a cavallo di una camera d’aria di un camion sulle piste da sci, a Sestriere. Fu una giornata meravigliosa, tutta da ridere”. Gianna restò vedova vedova nel 1986, a soli 43, quando perse il marito. Rimase da sola con le due figlie, Sabrina e Vania, anche loro impegnate in Croce Rossa per qualche tempo. Gestiva un negozio di alimentari in via San Mauro ed era una delle infermiere più richieste in città per fare le iniezioni. C’è ancora chi la ricorda in sella alla sua bicicletta, il mezzo con cui raggiungeva le case dei settimesi. Divenne nonna della piccola Alessia, mantenendo sempre l’impegno con la Croce Rossa fino a qualche mese fa. “Aveva sempre voglia di scherzare e amava molto anche gli animali. – ricorda Giovanna Francone, sua compagna di squadra in Croce Rossa per 33 anni - . Era una persona molto in gamba. Ci mancherà tanto la sua vitalità”.
I funerali sono stati celebrati nel pomeriggio di giovedì 2 febbraio, alle 14,15, nella parrocchia della San Giuseppe Artigiano.
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