Cambiano le carte in tavola a proposito del contenzioso Asa. I comuni faranno ricorso. Tutti e quanti. Non solo Feletto, Pertusio, Oglianico e Busano, i quattro che avevano immediatamente deciso di impugnare il Lodo arbitrale. Ma anche tutti gli altri dodici comuni dell’ex Aias, a partire da Rivarolo, Favria, Bosconero e Lusigliè, ovvero i quattro che avevano accantonato già le risorse ed avrebbero pagato in quattro e quattr’otto se non fosse che non sarà concessa alcuna possibilità di sforare il patto di stabilità. Quindi, anche se hanno le risorse in cassa, non potranno tirar fuori quei 569mila euro con cui si sarebbe potuta mettere una pietra trombale alla vicenda, seppure a malincuore visto il peso economico sui cittadini. L’altro venerdì, a Palazzo Lomellini, i sindaci hanno firmato la delega, chi all’avvocati Francesco Del Piaz, chi all’avvocatoStefano Cresta, entrambi di Torino. Un cambio di rotta, dunque, dopo trattative durate mesi, che avevano visto il sindaco di Rivarolo, e presidente dell’area omogenea n.8 della Città Metropolitana (che fa riferimento al cosiddetto “canavese occidentale”) impegnato a cercare una quadra col commissario prefittizio Stefano Ambrosini, trovata alla fine, dopo molti confronti e resistenze da parte di diversi colleghi: la cifra era scesa in modo vertiginoso da 37 a 9 milioni di euro. Tanti. Tanti soldi comunque. Ma un ribasso del genere poteva essere metabolizzato. E invece, oggi, resta ancora un punto interrogativo. La partita non è chiusa. Affatto. “Abbiamo deciso di fare ricorso in quanto la possibilità di transare, che era il nostro obiettivo, non è ci è consentita spiega meglio Alberto Rostagno - : l’accordo teorico con il Prof. Ambrosini per la transazione totale e tombale e 9.000.000 di euro non può essere sottoscritto in quanto non è stata emendata una norma che consenta il pagamento senza sforare il patto di stabilità”. Oltre il danno anche la beffa. “Gli attuali amministratori comunali - commenta Rostagno - non hanno nessuna colpa di quanto avvenuto nella gestione di Asa in tempi in cui non erano in carica. E ora si trovano a dover gestire una situazione difficile e onerosa per colpa altrui, che non si riesce a chiudere nonostante la buona volontà”. Entro il 9 marzo (termine ultimo) l’avvocato (Stefano Cresta) scelto da tutti i 13 comuni ex Aias (meno Feletto) presenterà il ricorso alla Corte d’Appello di Torino. Intanto il nuovo commissario delle tre ex comunità montane (dr.essa Patrizia Quattrone) nominata dalla Regione Piemonte, sta valuatndo e decidendo in questi giorni, ma sembra orientata anche lei nell’impugnazione del Lodo. “Per la richiesta della sospensiva, entro tre o quattro mesi, dovremmo avere una risposta” sottolinea il sindaco rivarolese. Per la sentenza si preannunciano tempi lunghi.
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