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07 Febbraio 2017 - 14:31
C’è preoccupazione a Locana per la sorte dei dipendenti della ex-COTAU, che rischiano di essere lasciati a casa. Il sindaco Giovanni Bruno Mattiet ha affrontato l’argomento al termine del consiglio comunale del 26 gennaio, riferendo di averne parlato il giorno precedente con la presidente della Città Metropolitana nonché sindaco di Torino Chiara Appendino durante l’incontro di Rivarolo con amministratori e cittadini: “Ho chiesto il suo intervento: lei conta mentre noi, con le nostre due quote societarie, valiamo come il due di picche per la SMAT. Ho visto sensibilità, il segno che aveva colto bene”.
La preoccupazione è forte – ha proseguito il sindaco – “perché cinque di quei lavoratori sono nostri concittadini”.
A lavorare per la COTAU erano finiti i dipendenti di ASA Acque che, al contrario dei loro colleghi di altri Rami d’azienda, non erano stati assorbiti dalla TeKnoservice. Sia pure indirettamente lavoravano per la SMAT ma in luglio scadrà l’appalto e non verrà rinnovato. “Quella ditta è di Verona ed intende tornarsene là. Ha detto ai dipendenti canavesani: <Se volete venire da noi…>”
Il sindaco si è indignato: “La cosa peggiore è che la SMAT sta assumendo ben 45 persone con il contratto di apprendistato. Contestiamo l’utilizzo di questa forma contrattuale nelle grandi aziende come l’Iren o la SMAT: va bene per gli artigiani e per le piccole ditte, non per loro!”.
Irritato per la situazione, Bruno Mattiet se l’è presa con l’amministratore delegato della SMAT: “Siamo andati a parlargli e gli abbiamo fatto capire che si tratta di problemi anche suoi. Noi siamo entusiasti dell’Acquedotto di Valle man non possiamo permettere che la SMAT venga a prendersi le nostre acque e poi lasci a casa i lavoratori di qui: su 45 assunzioni, almeno 20 posti dovrebbero essere riservati a loro! Quando ci dichiariamo contrari all’apprendistato, ci sentiamo rispondere che serve per ringiovanire le aziende. E’ ridicolo, visto che i dirigenti hanno tutti settant’anni: si cominci da loro!”.
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