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VENARIA. Bocce, giocatori i rivolta per i costi “impossibili”

VENARIA. Bocce, giocatori i rivolta per i costi “impossibili”

Si sono presentati con la sacca delle bocce davanti a Palazzo Civico, per ribadire ancora una volta il loro dissenso alla nuova gestione della bocciofila di via Giolitti.

Perché da poco prima di Natale, è stata messa in atto la “rivoluzione” fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale con il bando del luglio scorso, che aveva portato Roberto Bisazza, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica “Il Ritrovo” a prendere le redini dell’impianto sportivo dedicato al mondo delle bocce.

E da quel momento, dopo la fine dei lavori di ristrutturazione, per i pensionati venariesi “è finita un’era”, commenta amaramente Marco Cavallero, presidente della Bocciofila Venaria, ovvero della parte sportiva, che conta 230 tesserati.

O forse è meglio dire contava, visto che la maggior parte si è tesserata a Borgaro o a Druento “perché è molto più conveniente e non ha fissato prezzi spropositati e fuori da ogni logica”, attaccano gli appassionati delle bocce.

A fine dicembre, infatti, i giocatori hanno ricevuto da “Il Ritrovo” una lettera con dodici punti da rispettare, con una quota base di 10 euro, una annuale da 35 per “accesso alla struttura per uso sportivo”, 2 euro l’ora per giocare, 10 euro per l’uso degli armadietti, il no alla concessione di locali ad uso ufficio, 100 euro se si vuole giocare di sera, l’obbligo di cinque cene sociali all’anno ad un prezzo non comunicato, l’obbligo di pulire a proprie spese i campi e “il versamento di 6mila euro quale fidejussione. Ovvero la cifra che dovrebbe versare lui ogni anno. Qui siamo fuori dalla realtà. Se avessimo questi soldi avremmo preso noi la gestione della struttura. Qui dobbiamo solo pagare, giocare poco e senza più giocare a carte, un altro nostro passatempo”.

I 6mila euro annui sono infatti la cifra che Palazzo Civico aveva chiesto per la gestione dell’intera area e che possono anche essere tramutati in opere di manutenzione e miglioria della stessa.

Per Bisazza “le cifre sono eque. Ho compiuto lavori per 60mila euro e altri dovrò farne. Ho cercato di venire incontro alle loro esigenze ma di certo non posso rimetterci. E voglio che questo posto sia un luogo di incontro per tutti e non solo per gli anziani, che vengono a giocare a carte tutto il giorno. Avevo messo i giochi per i bambini ma il Comune me li ha fatti togliere. Ho messo un maxi schermo per le partite, i biliardi, due calcetti e rifatto il bar e la cucina. Cosa devo ancora fare?”.

Ma il Comune non ci sta: “A breve incontreremo nuovamente i gestori - dichiara il sindaco Roberto Falcone, supportato dal vice sindaco Angelo Castagno e dall’assessore allo Sport, Antonella d’Afflitto - Comprendiamo che non debba andare in perdita, ma è pur vero che la condizione affinché la convenzione rimanga valida è che i pensionati possano giocare a bocce. E ad oggi non ci sono le condizioni”. Anche perché a Druento si gioca a 2,5 euro l’ora e la tessera associativa è di 25 euro, senza altre tipologie di obblighi.

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