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30 Gennaio 2017 - 16:28
"Le concorrenti sono tutte città splendide, più famose e più ricche di bellezze artistiche e architettoniche. Settimo rappresenta un paradigma diverso, un punto di vista nuovo e coraggioso. Speriamo sia coraggiosa anche la commissione...". Questo l'auspicio di Elena Piastra, vicesindaca di Settimo Torinese, una delle dieci finaliste tra cui domani pomeriggio il ministro Franceschini annuncerà la città capitale della cultura 2018.
La Città alle porte di Torino, circa 50 mila abitanti e un importante passato industriale alle spalle, racconta "una storia forte di temi attuali - spiega la Piastra -: il ripensamento delle periferie, l'integrazione e l'accoglienza, l'industria 3.0 e il post-industriale". Ospita il più importante hub del Nord Italia per l'accoglienza dei profughi, al posto delle fabbriche una biblioteca con il maggior numero di libri prestati di tutto il Piemonte e un progetto di riqualificazione urbana - Laguna Verde - tra i più importanti d'Italia.
In mezzo "trent'anni di investimenti in cultura", ricorda ancora la vicesindaca. "Sarebbe un'occasione straordinaria, non solo per noi, ma anche per il nostro Paese - conclude - fare di Settimo il simbolo di una nuova idea di cultura contemporanea che guarda al futuro invece di raccontare il passato".
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