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LEINI. Referendum? Il Pd non si schiera...

LEINI. Referendum? Il Pd non si schiera...
La politica leinicese è divisa sul referendum costituzionale del 4 dicembre. Ma la notizia delle notizie è un’altra. Gianfranco Brugiafreddo e Carmela Masi, del Partito Democratico, non si schierano. Avete sentito bene. Proprio loro, quelli il cui segretario di partito nazionale, nonché presidente del consiglio Matteo Renzi, è il promotore della riforma. Sarebbe stato ovvio, quasi scontato, che i due sostenessero il “sì”.  Niente affatto.  Masi qualche spiegazione prova a darla.  “Si tratta - dice - di un voto delicato, la mia idea ce l’ho ma voglio valutare bene fino all’ultimo”. Mentre Brugia non chiarisce la sua posizione, preferisce semplicemente non entrare nei dettagli della questione non esprimendosi. Una posizione che sicuramente non piacerà alle segreterie di partito locali, che hanno già avuto da ridire più volte con lui. Ricordiamo, ad esempio, quando Leini doveva entrare nell’Unione Net. Il dem leinicese si disse contrario, prendendosi una “strigliata” dai vertici locali del Partito, che sul supercomune ci hanno investito eccome. Per quanto riguarda gli altri politici, tra gli indecisi Felicita Monfrino è orientata verso il “sì”, mentre il sindaco Gabriella Leone dice “devo ancora valutare bene i pro e i contro”. L’assessore Raffaella Arzenton non si schiera per l’origine “civica” della sua lista, mentre il resto della giunta è favorevole, tranne Emiliana Volonnino. Un no categorico arriva anche dal presidente del consiglio Francesco Lamberti. Il forzista Silvano Riva non prende posizione perdubbi sull’interpretazione delle direttive del prefetto in merito alla campagna elettorale”. Renato Pittalis voterà “sì” ma sottolinea chiaramente che la sua presa di posizione è personale, non è quella della lista Cambia Leini.  Il gruppo, infatti, preferisce non schierarsi ufficialmente. David Pocusta voterà contro. “Con qualche remora - sottolinea -. Sono d’accordo però su alcuni punti della riforma. Secondo me, comunque, ci vorrebbe una ricostruzione totale della politica e delle istituzioni”.
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