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SETTIMO TORINESE. "La cultura ambientale a Settimo non esiste"

"Cultura ambientale: la cultura che a Settimo non c’è”. Legambiente Settimo ha presentato mercoledì pomeriggio un dettagliato contro-dossier sulla candidatura di Settimo a Capitale della Cultura 2018 di circa una trentina di pagine in cui illustra le molteplici strutture e infrastrutture fatiscenti presenti sul territorio. Legambiente prende in considerazione in primis il luogo in cui si è svolta la conferenza stampa di presentazione del contro-dossier l’ex palazzina di Asm (vicino al Bennet, ndr), divelta, piena di vetri ed erbacce, meta di alcuni tossici settimesi, e la palazzina di fronte trasformata in una discarica abusiva a cielo aperto, addirittura con l’amianto sui tetti. Ma non solo. Segnalano: una stazione ferroviaria realizzata sulla Pis Cebrosa mai utilizzata, i ponti del parco Fluviale del Po inutilizzabili perché rotti, città al buio, erba alta in molte parti della cittadina, collegamenti mancanti di piste ciclabili, staccionate che si rompono e ci vogliono mesi affinché vengano ripristinate, chiese abbandonate al degrado e molto altro. Insomma un po’ l’idea del cittadino medio che quando ha scoperto sui social della candidatura di Settimo si è risentito perché sotto casa sua c’erano le erbacce e le sterpaglie, la luce non funzionava nella via e c’era una puzza tremenda a causa delle fabbriche accanto, e che di culturale nella sua città ci ha visto ben poco. “Da settimese è bello che la città sia candidata a Capitale della Cultura 2018- spiega il presidente Gianpiero Ronchetti-. La biblioteca, il teatro sono tutte ottime iniziative ma dal punto di vista ambientale, e Legambiente si occupa di questo, ci sono troppe cose che non vanno. La cultura primaria è l’ambiente e qui non è stato minimamente considerato. Il nostro contro-dossier non è un attacco all’amministrazione, sono i cittadini incivili che portano i rifiuti qui formando discariche abusive, ma l’amministrazione deve prendere provvedimenti altrimenti regna l’anarchia!”. Legambiente ha deciso di non aderire alla candidatura. “In una città dove si realizzano opere come parchi e piste ciclo-pedonali senza una progettazione di controllo e manutenzione- spiegano nel contro-dossier-, lasciate al vandalismo e al degrado, dove non si riesce a fare una programmazione con Seta per quanto riguarda il ritiro dei rifiuti lasciando la città sporca come non è mai stata, con l’isola pedonale che nel giorno del ritiro dei rifiuti devi fare lo slalom tra cassonetti e sacchi d’immondizia, dove tra alcuni cittadini incivili e Amministrazione comunale non esiste una vaga idea di rispetto per l’Ambiente, è che tutto questo non è Cultura. Legambiente Settimo si basa nelle proprie valutazioni andando oltre il dossier presentato al Ministero dall’Amministrazione comunale che enuncia delle ipotesi, ma si confronta con la realtà cittadina, quello che giorno per giorno vede e vive sul territorio, e la realtà non è quella che ci viene presentata sulla pagina Facebook fatta di mattoncini di lego, di “insegnanti che mangiano libri di cibernetica!”, di “cultura fatta in ogni luogo e a ogni ora” o con l’avvincente mondo dei robot, la realtà è fatta di strade sporche, cassonetti rifiuti strabordanti, ponticelli e staccionate pericolanti, parchi e piste in abbandono, fontanelle rotte o rubate. Ci è stato chiesto di aderire alla candidatura di Settimo capitale della Cultura Italiana, ma per quanto riguarda la cura del territorio e delle sue strutture, per tutti i motivi espressi in questo documento, il nostro parere non può che essere sfavorevole, non possiamo aderire a qualcosa che non esiste”.  
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