Quella di Fabio Basile, per Giovanni Malagò, non è stata una delle tante medaglie vinte all'Olimpiade di Rio. È stata la sua prima medaglia d'oro da presidente del Coni. La prima in assoluto. E la prima volta, si sa, non si scorda mai. Ecco perché tra i "tutti pazzi per Fabio Basile", ieri, c'era anche lo stesso Presidente del Coni Giovanni Malagò. È stato lui a dire, testualmente, che "Fabio è il simbolo di Rio" perché rappresenta tutto ciò che lo sport è: spirito di sacrificio, dedizione assoluta, cattiveria agonistica, quel pizzico di follia che non guasta mai. Quella di ieri è stata una giornata di festa dedicata alla giovane medaglia d'oro settimese. Una festa organizzata dall'amministrazione comunale e dalla palestra Akiyama, che tra l'altro quest'anno spegne 40 candeline. La giornata è iniziata con la visita di Malagò all'interno dei locali della palestra ("Mi hanno fatto vedere le docce, gli appendini, ci mancava solo mi facessero entrare nello spogliatoio delle donne..." ha scherzato il presidente del Coni) ed è poi proseguita con una serata "d'elite" alla Suoneria.
Da sinistra Venturini, Crosetti, Puppo, Malagò, Toniolo e Basile
Qui Malagò, Basile e l'allenatore Pierangelo Toniolo sono stati intervistati dal nostro Sandro Venturini e dall'inviato di Repubblica Maurizio Crosetti, di fronte ad un nutritissimo pubblico di fans. È stata l'occasione giusta per ripercorrere alcuni "retroscena" dell'avventura di Rio (come la "spedizione clandestina" di Toniolo, costretto ad aggirare i cordoni di sicurezza pochi secondi prima della finale per scambiare le ultime preziose parole con Fabio) e delle settimane successive alla vittoria. Un aneddoto su tutti, quello di Basile con il presidente Mattarella. Raccontato da Malagò in persona. "Ancora prima che il Presidente si avvicinasse, Fabio gli ha detto: 'Presidente, dobbiamo farci un selfie!'. E lui: 'Va bene, ma adesso?'. 'No no, se vuoi anche dopo. Ma non scappare via!'". E giù risate in sala. Risate genuine per un campione genuino, spontaneo e anche maledettamente ambizioso: "Vi prometto che tornerò qui con la medaglia d'oro di Tokyo 2020. Però in cambio voglio una statua in piazza del Municipio..." ha scherzato Fabio Basile. Scherzato sì, ma neanche troppo.
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