Favria potrebbe ospitare il primo matrimonio gay dell’alto canavese dopo le recenti modifiche normativa, una vittoria per le coppie omosessuali e un passo in avanti verso il riconoscimento dei loro diritti civili. Potrebbe ma non è detto. Il matrimonio, infatti, dovrebbe tenersi nel mese di marzo secondo la recente richiesta di convolare a nozze arrivata da due persone che non risiedono qui ma che a Favria avrebbe trovato la cornice perfetta (l’idea sarebbe di festeggiare in una delle più prestigiose ville della cittadina, ormai cornice, per la sua bellezza, di numerose celebrazioni). Quello che ancora non sanno, i due innamorati, è che colui che dovrebbe suggellare l’unione, ovvero il primo cittadino, fa parte delle Sentinelle in Piedi. Ebbene sì. Serafino Ferrino era a Ivrea, nel giugno 2015, in piedi, la testa china su un libro, nell’ambito della manifestazione nazionale che ha coinvolto le piazze dal nord al sud Italia per protestare contro il DDL Cirinnà e rivendicare l’idea di una gerarchia familiare che non deve cambiare: no alle unioni fra omosessuali, no ancora più forte al progetto delle adozioni e alla cultura della tolleranza (che a loro dire finirebbe addirittura in una dottrina nelle scuole). Sotto le rosse torri l’evento ha suscito anche indignazione da parte di alcune cariche istituzionali. Il presidente del consiglio comunale Elisabetta Ballurio, allora, era scesa in piazza, con due, tre amiche, qualche sedia e uno striscione, e la scritta “seduti e contenti”. Insomma è chiaro che Favria, gli innamorati omosessuali non troveranno le porte aperte. Serafino Ferrino, del resto, non è uno che si faccia demoralizza da obblighi normativi. La legge voleva impedirgli il terzo mandato di fila? E lui si è candidato lo stesso. La legge gli imporrebbe di pronunciare le sacre parole di fronte a due persone dello stesso sesso? Lui non lo farà! Perché? E’ lui stesso a spiegarlo. “Sono un cattolico cristiano, tra virgolette all’antica - mette in chiaro Ferrino -. Per me la famiglia è composta solo da uomo e donna, non da uomo e uomo o donna o donna. Queste possono essere delle unioni ma non possono essere delle famiglie. Mi sono così avvicinato come pensiero alle Sentinelle in Piedi. Ho capito che dovevamo essere presenti per manifestare, per far capire alla gente qual è il pensiero cattolico e cristiano”. A Ivrea com’è andata? “Eravamo in tanti, si legge un libro, passiamo un’ora in piedi, non diamo fastidio”. Che cosa pensa, quindi, Ferrino, delle novità normative? “Per me sono una vergogna. Io sono assolutamente contrario non dico alle adozioni ma addirittura ai matrimoni. E quindi - chiarisce - se dovessi avere la richiesta di sposare due persone dello stesso sesso mi rifiuterei sicuramente come mi rifiuterò, se mi verrà chiesto, di assegnare la delega ad un sostituto”. Timore di ripercussioni? A quel punto potrebbe intervenire il Prefetto… “Assolutamente no - risponde il sindaco - perché credo fermamente nella base della società che è la famiglia. Senza famiglia non c’è società. E’ quella che educa i figli, che lavora sul territorio”.
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