Cerca

IVREA. Non torneranno i fuochi il sabato del Carnevale. Lo dice Della Pepa

IVREA. Non torneranno i fuochi il sabato del Carnevale. Lo dice Della Pepa
Non torneranno i fuochi il sabato sera. E’ quanto ha riposto il sindaco Carlo Della Pepa nel tardo pomeriggio di sabato scorso al segretario cittadino del Pd Matteo Fanciulli, nell’ambito dell’incontro “Carlo risponde” programmato durante la festa dell’unità eporediese. Uno schiaffo in faccia alle oltre duemila persone che, in una settimana, hanno cliccato il loro like al gruppo “quelli che rivogliono i fuochi il sabato sera” creato su facebook da Andrea Ocleppo. Tanti, tantissimi. E sono in continuo aumento. Non sarebbe occorso un gruppo sui social, del resto, per farsi sentire. Parlano, in primo luogo, i numeri. In tre anni la partecipazione è calata, le lamentele della gente cresciute. E basta farsi un giro in città. “Non è questa la questione - ha messo le mani avanti Della Pepa, sabato pomeriggio -. Vedo a questo proposito qui il Maresciallo Perrone e il dottor Brocca. Il tema dei fuochi, aldilà che piacciano di più il sabato o la domenica hanno un loro perché anche se il primo spostamento è stato casuale perché il sabato faceva brutto. Mi spiego. E’ un tema di sicurezza e di ordine pubblico. Tutte le squadre, il sabato sera, hanno le loro feste e storicamente coinvolgono anche persone che durante i tre giorni della battaglia non tirano, quindi il numero del pubblico è aumentato in maniera spropositata, non ci si riesce più a spostare. La decisione è stata legata all’esigenza di decongestionare il sabato sera e, dall’altra parte, offrire al turista un motivo per fermarsi la domenica sera, favorire ristoratori ed esercizi commerciali facendo fermare il turista fino ai fuochi artificiali. Aldilà che il primo anno sia stato un esperimento dettato dal tempo, il comune ha confermato i fuochi la domenica per quel motivo. Dopodiché il cda della Fondazione dello Storico Carnevale prenderà in considerazione questa ipotesi e bisognerà confrontarsi con le istituzioni che presiedono ad ordine pubblico e sicurezza dei cittadini. Non è una decisione che si può prendere in base a cento, mille, duemila persone che lo desiderano e seppure siano più adeguati all’uscita della Mugnaia”. Sicurezza? Decongestionare la città? Diradare il pubblico? Far fermare i turisti la domenica? Ragioni che chi ama il Carnevale non può stare a sentire. Significa infischiarsene dei desideri e dell’entusiasmo di chi, sa sempre, è il motore della manifestazione. Oltre al fatto che la mancanza dei fuochi artificiali costringe a ripiegare proprio sull’unica offerta proposta dagli aranceri e sta disaffezionando quei tanti che la domenica non sanno che farsene di un cielo illuminato ma senza la Mugnaia. “Ma nel gruppo che ho creato su facebook - sottolinea Ocleppo, un amante incallito del carnevale come tanti - ci sono almeno quattro Mugnaie ed altrettanti Generali, Pifferi e Tamburi, Aranceri di un po’ tutte le squadre, goliardi, rappresentanti della Credenza (fagioli grassi) e della Croazia (Polenta e Merluzzo), Ufficiali dello Stato Maggiore, Alfieri e membri della scorta, cavallanti, membri del cda della Fondazione Carnevale, volontari dell’organizzazione, eporediesi, canavesani, amici forestieri, Fagiolari”. Tirato in ballo, nel gruppo, anche Andrea Barrel, uno dei nuovi componenti del cda che ha incontrato il favore delle minoranze. Con il suo ingresso, e l’uscita di Gianmario Pilo (quest’ultimo forte sostenitore dei fuochi la domenica), secondo Occleppo ci sarebbe la possibilità di cambiare, dopo tre anni, le cose, di tornare alle origini, riproporre idee vincenti ed altre nuove. E infatti sul social stanno già spuntando nuove idee: per la domenica sera: la coriandooata, il ballo della Mugnaia in Piazza Castello, le bande.. Lui, Barrel, ci va cauto. Anche se, da arancere, si accoda alla richiesta. “C’è una grossa espressione ma non posso dire né sì né no - sottolinea Barrel -. I lavori del cda andranno avanti e se il peso del gruppo continua a crescere credo che potrà essere presa in considerazione la proposta.  Da arancere secondo me è una delle possibilità da considerare e credo che la Fondazione, nei limiti dell’organizzazione, logistici, economici e negli imperativi dei vincoli che ci sono, cercherà di accogliere il più possibile le richieste e i fuochi il sabato sera sarebbero un ritorno. Non mi esprimo, tuttavia, come membro del cda, andranno fatte delle valutazioni e date comunicazioni ufficiali. In pieno spirito vacanziero, sono rientrato lunedì, ma c’è la percezione della necessità di muoversi quanto prima. Da parte mia c’è la massima disponibilità ed apertura”. Contento della nomina? “Dopo tante edizioni passato a tirare e prendere arance - risponde - ho accolto proposta e credo che la voglia sia condivisa, con diverse competenze professionali, di tutti”. Ma Barrel, nel caos delle nomine a cui si è assistito, si considera uno di destra o di sinistra?  “Io mi reputo soltanto uno a cui piace il Carnevale, che è molto diverso - mette in chiaro -. Non c’è una presa di posizione di carattere politico. La Fondazione ha uno Statuto che si richiama a valori che non hanno un colore politico e io lavorerò con in testa due sole cose: la passione per il carnevale e la voglia di lavorare per la città. Tira le arance chi è di destra, di sinistra, del M5S. Il Carnevale non ha colore, poi magari c’è chi glielo dà. Non solo dal mio punto di vista ma dello statuto il principio è di fare un carnevale estremamente bello per la città e si spera non solo”. La sua mugnaia preferita? “Tutte perché ogni Mugnaia ha i suoi lati deboli e quelli positivi, c’è chi è più emotiva, chi più ha trasmesso le emozioni in modo più compassato. Da arancere dico tutte”.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori