Cerca

Un battito incessante e martellante. Alla sbarra per atti persecutori

Un battito incessante e martellante. Alla sbarra per atti persecutori

Tribunale (foto archivio)

"E' vero. Qualche volta ho battuto. Ma solo per rispondere ad altri vicini che battevano a loro volta". Cos'ì si è difeso Rosario Lupo, il condomino di via Friuli denunciato nel 2011 da una decina di vicini e finito alla sbarra, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di atti persecutori, difeso dall'Avvocato Guido Cellerino. L'altra settimana, di fronte al giudice Marianna Tiseo, ha voluto rilasciare spontanee dichiarazioni ed ha ammesso i litigi che si erano verificati più volte in quell'edificio, difendendosi però dalle accuse secondo cui "lo faceva apposta", per dare fastidio. Secondo l'accusa, infatti, l'uomo batteva contro le pareti, ad ogni ora del giorno, e persino la notte. Un suono martellante, continuo. Tra gli episodi ne avvenne uno in particolare, risalente al 4 dicembre del 2011 quando i vicini, sfibrati da quel rumore, erano andati direttamente a bussare alla porta di Lupo, chiamando i carabinieri. A quel punto sarebbe scoppiato il parapiglia, tra insulti, minacce ed affronti. Lupo avrebbe addirittura estratto un coltello. L'altra settimana sono stati sentiti altri quattro inquilini: Valerio Minichello, Santa Finti, Rosina Capobianco e Luana Miglietta, i quali hanno confermato gli estremi disagi, favoriti peraltro dalla carenza di un'adeguata insonorizzazione presso quelle case popolari di Bellavista. L'avvocato difensore ha voluto citare per la prossima udienza, fissata per il 6 marzo 2014, gli agenti che intervennero sul posto poichè dai rapporti emergebbe elementi a discolpa dell'ìmputato.

   
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori