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Torino Film Festival, il documentario su San Mauro e le sue fragole

Torino Film Festival, il documentario su San Mauro e le sue fragole

documentario "El lugar de las fresas"

San Mauro sbarca al Torino Film Festival. E lo fa grazie al suo fiore all'occhiello: le fragole. Lo fa per mano non di un sanmaurese, né di un torinese, né di un piemontese. Né di un italiano. Lo fa attraverso le immagini riprese dalla telecamera di Maite Vitoria Daneris, film maker spagnola originaria di Madrid. Il suo documentario “El lugar de las fresas”, il luogo delle fragole, selezionato per partecipare al Torino Film Festival, è uno straordinario spaccato di vita nella “campagna” sanmaurese. Di cui la giovane regista spagnola si è innamorata.   Lei, che ha vissuto e studiato a Madrid, decide di trasferirsi a Torino nel 2005. In realtà, ci si reca giusto per una settimana. Ma le piace: vuole vivere la città, cerca nuove esperienze, e culla un sogno: girare il suo primo film. Così decide di fermarsi per un mese. Finché una notte va al mercato. A Porta Palazzo. Vede questa donna, già anziana, che si dà da fare con il suo banco di frutta e verdura. La segue, ne vuole sapere di più. Arriva fino a San Mauro. E ci resta per sette anni. Realizza il suo sogno, e va anche oltre: riesce ad arrivare al Torino Film Festival. Maite conosce Lina e Gianni. Ma soprattutto, conosce Lina: una contadina di settant'anni, che la terra e i prodotti ce li ha nel sangue. “Casa, chiesa e lavoro, casa, chiesa e lavoro”, è il suo mantra. “Mai perso una domenica, cara [caption id="attachment_22644" align="alignright" width="300"]documentario "El lugar de las fresas" documentario "El lugar de las fresas"[/caption] mia. Mai, mai,mai” dice. Ogni mattina, Lina parte da San Mauro per raggiungere il mercato all'aperto più grande d'Europa, quello di Porta Palazzo a Torino. Lì, vende la sua frutta e la sua verdura. Lì vende le sue fragole. Il marito di Lina, Gianni, fa scherzosamente capire che vorrebbe che lei smettesse di lavorare, ma non c’è verso. Finché un giorno al mercato si presenta Hassan, un giovane immigrato marocchino in cerca di lavoro. Lina se lo prende a cuore, inizia ad interessarsi ai suoi problemi, quelli tipici di ogni immigrato. Cerca di aiutarlo come può. Perché nel suo cuore non c'è posto solo per la sua frutta e la sua verdura.   É tutto questo, a colpire Maite Vitoria Daneris. “In piena globalizzazione, Lina è ancora lì, nel luogo delle fragole, a sopravvivere all'avvento di un'era globale”. E sopravvive con una tenacia fuori dal comune. Non si fa domande, lavora quando c'è da lavorare, sorride quando c'è da sorridere. Sembra divertita, da quella telecamera che la segue ovunque vada. Per ben sette anni. Questo è infatti il tempo che Maite Vitoria dedica al suo prezioso primo film. “Ma il documentario...chi te l'ha fatto fare su di me? Voglio dire...te lo sei inventata te?” chiede Lina alla regista. Sì, risponde lei. Ah, commenta Lina. E sorride. Sta raccogliendo le fragole. Il documentario ha avuto accesso al Torino Film Festival, un grande risultato per la regista spagnola: non è certo facile girare e produrre il primo film in un paese diverso da quello natìo. Ora è proprio lei a portare quella San Mauro che è diventata anche un po’ sua, sul palco di uno dei più importanti festival cinematografi nazionali. Manco a dirlo, focalizzando il suo lavoro su quello che di San Mauro è il vero e proprio simbolo: le fragole.   Date e orari della proiezione del documentario al Torino Film Festival sono i seguenti: Cinema Lux - Sala 2, 26 Novembre, ore 19.30. Cinema Lux - Sala 2, 27 Novembre, ore 09.15. Cinema Lux - Sala 3, 28 Novembre, ore 14.30.
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