Se calcoliamo quanto il comune ha già speso per affittare locali privati destinati a scuola materna, è plausibile pensare che quel gruzzolo sarebbe bastato, ed avanzato, per adeguare Villa Vallero alle normative sulla sicurezza e continuare ad utilizzarla come è sempre stata utilizzata: fino al 2004 la villetta ottocentesca, sita a pochi passi dal centro storico, faccia a faccia col Vallesusa, aveva visto crescere generazioni di rivarolesi. Fino a quando l’Amministrazione Bertot e aveva decretato la chiusura. Basta. Chiusi i battenti. L’edificio non rispettava le moderne condizioni per poter ospitare i bambini, in primis per la presenza di svariate barriere architettoniche. L’idea? Farne un centro culturale, ed era stato uno dei capisaldi della politica culturale dell’allora Assessore Martino Zucco Chinà dando così risalto alle caratteristiche architettoniche ed artistiche della struttura patrizia. In realtà, di attività culturali ne sono state organizzate ben poche, comunque stroncate sul nascere dal periodo del commissariamento ed oggi Villa Vallero è un edificio bello ma vuoto e abbandonato. Intanto, però, sul tavolo del consiglio comunale è arrivato il conto. E a richiederlo è stata Marina Vittone, capogruppo della minoranza “Rivarolo Sostenibile”. Nell’ultimo consiglio comunale, con una interrogazione ad hoc, ha chiesto di sapere a quanto ammonta la spesa sostenuta, in dieci anni, per l’affitto dei locali presso l’Anffas dove si trovano due sezioni della materna. Volete saperlo? Quasi mezzo milione di euro. Precisamente 484mila. Di cui soltanto 104mila euro imputabili all’Amministrazione Rostagno, 104mila. “Con quei soldi avremmo potuto sistemare Villa Vallero e garantirne la destinazione che ha sempre avuto” tuona Vittone che già un anno fa aveva presentato una mozione. “Villa Vallero è un edificio di pregio storico architettonico, pressoché inutilizzato e destinato ad un progressivo degrado” aveva sottolineato nel giugno del 2015, e lo ribadisce tutt’oggi, pronta tra l’altro ad inviare tutta la documentazione relativa alle sezione distaccate dell’asilo alla Corte dei Conti per un sospetto “danno erariale”. Una minaccia che durante l’ultimo consiglio ha fatto inferocire il sindaco ed il presidente Domenico Rosboch. E come di consueto la maggioranza è corsa subito ai ripari, scaricando le colpe sulla precedente amministrazione, senza volerne sapere, però, di fare un passo indietro (tanto è vero che la mozione relativa alla richiesta di trasferimento, a cui abbiamo accennato poco fa, era stata bocciata con la motivazione che servirebbe un investimento molto più massiccio per mettere tutto a posto). Tutt’altro: la convenzione è stata rinnovata fino al 2020. “Con un abbattimento del canone d’affitto - ha precisato il primo cittadino -. Le somme anticipate dal comune per la ristrutturazione dei locali vengono recuperati mediante riduzione del canone di locazione di 500 euro mensili, e precisamente per la sezione 1 l’affitto mensile ammonta d 1.200 euro fino al 31 maggio 2011 per poi essere quantificato in 1.700 euro fino alla scadenza del contratto di affitto. Mentre per la sezione 2 il canone ammonta attualmente ad 1.200 euro fino al 28 febbraio 2019 per essere elevato a 1.700 euro da quella data e fino alla scadenza della convenzione prevista per il 31 dicembre 2020”. “Nel 2019 quando lei vincerà le elezioni, Vittone, allora potrà serenamente fare quello che meglio crede con l’asilo” ha sbottato, ad un certo punto, Robosch. La discussione è sfociata in bagarre con Rostagno pronto ad accusare la Vittone di volersi solo mettere in mostra mentre la Vittone, a sua volta, ha accusato la maggioranza di imbavagliarla, non concedendole la replica prevista dal regolamento.
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