Cerca

SAN MARTINO. Andrea Doria: una delegazione alla prima a Genova

  Lunedì 25 luglio, alle ore 20.30, presso il Museo del Mare e delle Migrazioni GALATA al Porto Antico di Genova, è stato presentato in anteprima il film documentario “ANDREA DORIA – I Passeggeri sono in salvo?”, scritto e prodotto da Pierette Simpson e diretto da Luca Guardabascio. Il film racconta una pagina mai dimenticata della nostra emigrazione, racconta del più spettacolare salvataggio in mare della storia, attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, come l’attore e produttore Don Most (il Ralph di HAPPY DAYS) e il compositore di Elvis Presley, Mike Stoller (coautore tra l’altro delle musiche del film), dei membri dell’equipaggio come il comandante Guido Badano (3° ufficiale sul transatlantico al momento della tragedia), esperti navali, giornalisti e scrittori come Valerio massimo Manfredi e Fabio Pozzo. La visione del film iniziata verso le ore 22.30 è stata riservata alla stampa e agli addetti ai lavori per il semplice motivo che l’opera verrà presentata in concorso ai festival di  Torino e Toronto, prima di essere proiettato nelle sale cinematografiche e in televisione, per la quale è prevista la realizzazione di una mini serie in dieci puntate. Al termine della presentazione, alle 23.22, ora della collisione avvenuta proprio 60 anni fa nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1956, c’è stato il ricordo in memoria delle 51 vittime (46 persone che viaggiavano a bordo del transatlantico Andrea Doria e 5 membri dell’equipaggio della nave svedese Stokholm) con 51 rintocchi della campana della nave Leonardo Da Vinci, anch’essa ammiraglia della marina italiana. I RELATORI Protagonisti dell’introduzione il direttore di Galata – Museo del Mare e delle Migrazioni – dott. Pierangelo Campodonico che ha portato i saluti del Sindaco di Genova Marco Doria e che ha annunciato la grande mostra sull’Andrea Doria che sarà realizzata nel prossimo autunno con l’intenzione di rendere un doveroso omaggio alle persone che in quella notte, in quelle ore che seguirono lo scontro con lo Stokholm, si sacrificarono per limitare le perdite, tanto che quello dell’Andrea Doria non venne in seguito ricordato come un naufragio ma come il più grande salvataggio in mare della storia. Il Presidente della Fondazione Ansaldo, Marco Orlando, che ha messo a disposizione  i filmati dell’epoca, con immensa felicità per un evento che non sarà che l’inizio di un percorso di ricordo dell’Andrea Doria, il transatlantico italiano varato dai cantieri navali dell’Ansaldo, che durante i tre anni di navigazione divenne un simbolo di raffinata eleganza, del made in Italy nel mondo. Con queste premesse il presidente ha ringraziato Pierette Simpson per aver voluto far aprire gli occhi del mondo sul valore e il coraggio delle persone impegnate in questa lotta di sopravvivenza estrema, per aver voluto rendere onore all’italianità e alla VERITA’, la più grande vittima della vicenda finale dell’Andrea Doria. PIERA DOMENICA BURZIO IN SIMPSON e il COMANDANTE PIERO CALAMAI Nata a Pranzalito, frazione del comune di San Martino Canavese, nel 1947 aveva nove anni e mezzo quando, emigrando in America con i nonni materni per raggiungere la mamma che era partita da Pranzalito quando la piccola aveva un anno e mezzo , naufragò con l’Andrea Doria nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1956. Il ricordo di quella maledetta notte al largo di Nantuket, ormai in prossimità delle coste americane non ha più abbandonato la mente e il cuore di Pierette, anche dopo essere stata messa in salvo e aver raggiunto, con i nonni, la madre e la sua nuova famiglia a Detroit. Insegnante, giornalista, scrittrice e ora anche produttrice, con l’aiuto del marito Richard Hatkins, noto fotografo, ha iniziato negli anni ottanta un lungo percorso di ricerche, studi, testimonianze che ha riportato nel libro edito nel 2003 da Sperling e Kupfer intitolato “L’ultima notte dell’Andrea Doria”. Attraverso il libro ed il film l’autrice intende restituire ONORE e DIGNITA’ all’Andrea Doria e al comandante Piero Calamai, ritenuto, con il suo equipaggio, ingiustamente responsabile del naufragio della lussuosa nave ammiraglia della marineria italiana, che venne speronata dalla nave svedese Stokholm all’ingresso del porto di New York. Dopo lo speronamento, il transatlantico si accasciò su un lato e , durante undici interminabili ore di agonia, vennero portati in salvo 1661 passeggeri. Fu proprio grazie all’agire dell’equipaggio e del comandante Piero Calamai, prototipo del comandante genovese generoso, integerrimo e con un granitico senso del dovere, che si limitarono le perdite. Ma dopo il conto dei danni, il comandante anziché essere accolto come un eroe, venne denunciato da una novantina di passeggeri: Inizia così un calvario che allontana il comandante dal suo lavoro – un tempo amavo il mare ora lo odio – il suo operato viene ricoperto di menzogne. Troppi gli interessi sotto la sciagura, forse anche troppi i pregiudizi verso gli italiani. I media americani amplificano i commenti negativi sui marinai italiani ritenuti pressapochisti e fannulloni al contrario degli uomini svedesi considerati precisi e lavoratori. Dopo 50 anni le ricerche riabilitano la figura del comndante Calamai, fu lo Stokholm con una brusca virata, in quella notte piatta con una fitta coltre di nebbia che impediva la visibilità, a speronare la nave italiana. Il Comandante dello Stokholm era in coperta ubriaco e ai comandi c’era il terzo in cabina che non era in grado di leggere il radar. Ma l’onta segnò per sempre la vita del comadante Calamai che in punto di morte sussurra ancora alla figlia “I passeggeri sono in salvo?”. REGISTA E ATTORI  Regista il giovane salernitano nato a Polla, Luca Guardabascio“Ho incontrato Pierette a Detroit nel 2013, durante le ricerche del mio libro sull’emigrazione “Pietre sull’Oceano” e qui è nata l’idea del film. Pierette ha organizzato per raccogliere fondi e ha catalizzato l’attenzione di esperti e sopravvissuti. Le riprese sono iniziate lo scorso anno nel mese di luglio a Pranzalito, dove la popolazione locale, dalle istituzioni ai singoli cittadini, si è messa a disposizione per realizzare un vero miracolo cinematografico, facendo rivivere in un concerto corale la storia della partenza della piccola Piera con i suoi nonni. Sono proseguite a Genova e a Detroit – ho lavorato sapendo che dall’altro capo del mondo non avevo una produttrice ma una sorella – è il commento finale del regista. A vestire la divisa del comandate Piero Calamai è il grande attore di teatro, doppiatore, che iniziò la sua carriera come aiuto regista, Fabio Mazzari. Ad interpretare Pierette piccola la deliziosa giavenese Francesca Cirielli e Pierette adulta la splendida Lucia Bendia. Il giovane attore di teatro nativo di Città di Castello, Giordano Petri, che ha lavorato con Monica Guerritore , Alessandro Haber ed i migliori  artisti italiani, con diverse apparizioni in fil del calibro di Pinocchio di Robero Benigni, vincitore del Premio Nino Manfredi d’Oro, interpreta il ruolo di ricercatore di testimoni. E poi gli attori minori e le comparse, un paese intero chiamato a rievocare un’epoca passata che ha riposto con amore ed orgoglio all’allora primo cittadino e compagno di Pierette, Domenico Foghino e all’attuale Silvana Rizzato, veneta, proveniente anche lei da una terra che ha vissuto l’emigrazione e riconosce il valore dell’accoglienza. Uomini, donne, bambini, professionisti, pensionati, giornalisti insieme in armonia, con passione, al fine di contribuire a riscrivere una pagina importante della storia del nostro territorio. CULTURA E ISTITUZIONI L’opera realizzata in cooperazione con la Fondazione Ansaldo, è stata supportata dal MUMA di Genova, patrocinata dalla Regione Liguria e dal Consiglio Regionale del Piemonte. Hanno partecipato alla presentazione il Vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Daniela Ruffino che ha ringraziato la regione Liguria per l’ospitalità ed ha augurato un grande successo internazionale. Il Vice Presidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo il vice sindaco di Frossasco. La Famiglia Radiff di Genova, fornitrice dal 1820 delle stoviglie delle navi, che produsse le splendide porcellane utilizzate sull’Andrea Doria e che, per l'occasione,  ha allestito uno squisito dinner room per i partecipanti all’inaugurazione. I Sindaci, ex Sindaco ed i Vice Sindaci di San Martino e San Giorgio Canavese (sede del museo etnografico Nossi Reis che ha fornito attrezzi e allestimenti anni ’50 per le riprese cinematografiche). La prossima presentazione a San Martino Canavese il 12 novembre in occasione della Patronale. Un appuntamento da non perdere….. Genova 26 luglio 2016: parliamo ancora dell’Andrea Doria Il programma degli eventi genovesi organizzati in occasione del 60° anniversario della tragica collisione tra la motonave svedese Stockholm e il transatlantico Andrea Doria si è concluso con una tavola rotonda svoltasi presso il salone del Museo del Mare. Al tavolo sedevano il direttore del museo dott. Pierangelo Campodonico, il cui padre era all’epoca un ufficiale di bordo, il consigliere scientifico della fondazione Ansaldo prof. Alessandro Tinterri, l’autrice del romanzo “L’ultima notte dell’Andrea Doria” ora produttrice del docufilm “I passeggeri sono Salvi?” prof.ssa Pierette Simpson, il noto giornalista, già autore della pubblicazione “Assolvete l’Andrea Doria” dott. Fabio Pozzo.   Così, un pubblico molto numeroso e partecipe ha potuto ascoltare gli interventi di altissimo profilo svolti dai quattro appassionati studiosi e profondi conoscitori di tutta la storia riguardante l’Andrea Doria nelle sue varie sfaccettature. Il tema dell’incontro, dapprima annunciato e poi dettagliatamente scandagliato da Campodonico, era “Il salvataggio” . Molto toccante è stata l’elencazione delle azioni e delle priorità decise, con competenza e fermezza, dal capitano Calamai che hanno portato al successo l’intera operazione, in particolare la decisione più immediata e difficile che è stata quella di puntare all’incolumità dei passeggeri piuttosto che al tentativo di salvare della nave che, con grandi rischi anche per la salvezza dei passeggeri medesimi, si sarebbe potuto forse far approdare sulle non lontane secche di Nantuchet. Immensa gratitudine è stata tributata sia da Pierangelo Campodonico che da Pierette Simpson all’encomiabile azione compiuta dal Barone Raoul De Boderan, capitano del transatlantico Ile de France, il quale, pur trovandosi a 180 miglia di distanza, non esitò a invertire la rotta e a raggiungere il luogo della sciagura, dove, avvicinatosi ben oltre i limiti di sicurezza all’Andrea Doria che stava affondando, prese a bordo più di 700 superstiti. Trasmettendo un’emozione palpabile agli ascoltatori, Pierette Simpson ha raccontato lo choc della sua discesa in una scialuppa, l’interminabile percorso concluso con il riuscito trasbordo sull’Ile de France, le terribili e per lei inguardabili immagini del salvataggio trasmesse dalla televisione americana nei giorni successivi. Fabio Pozzo si è soffermato sui tanti risvolti inediti e sconosciuti di quella dolorosa vicenda, in particolare sul contenuto dei verbali della Commissione ministeriale italiana (l’unico pronunciamento, ancorché non reso pubblico per molti anni, di un’autorità istituzionale) nei quali figurano anche le deposizioni del capitano Calamai, concludendo che dagli atti emerge indiscutibilmente la responsabilità della nave svedese e del suo equipaggio.  Molti interessi in gioco si sono frapposti all’affermazione della verità, a partire dal fatto che entrambe le navi erano assicurate preso la stessa compagnia. Inoltre, a fronte di gesti di codardia compiuti dal Commissario e da qualcuno del personale di bordo, dai predetti verbali si evince invece che almeno 50 ufficiali e marinai sono stati riconosciuti degni di encomio per aver contribuito con abnegazione ben superiore al proprio dovere a trarre in salvo e trasbordare centinaia di passeggeri, ma che tali riconoscimenti non sono mai stati comunicati agli interessati. Alessandro Tinterri ha sottolineato l’importanza della ricerca e della comunicazione, confermando l’impegno della fondazione Ansaldo a favore della prossima mostra che avrà luogo da metà ottobre a marzo 2017. Secondo gli intendimenti dei relatori, l’incontro, al quale hanno partecipato anche alcuni sopravvissuti con i loro parenti, vuole essere un’occasione di approfondimento e di conoscenza della vicenda dell’Andrea Doria di cui far tesoro per non ricadere in errori e in situazioni ingiuste. Domenico Foghino - 29 luglio ‘16
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori