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06 Agosto 2016 - 09:01
Sono state le “Masche” le protagoniste del XXI “Cuncert ‘d la Rua”, tenutosi sabato 16 luglio a Pont. L’apprezzata esibizione musicale, ormai diventata un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di musica ma anche per coloro che amano le atmosfere suggestive, ha dunque posto al centro dell’attenzione un tema tipicamente piemontese e canavesano: le “masche” sono infatti le streghe locali, molto temute in passato da grandi e piccini. Ancora negli Anni Sessanta e Settanta capitava di trovare, nei villaggi montani più isolati, degli anziani che credevano fermamente nella loro esistenza e che le temevano. A Pont la Masca per eccellenza era Madama Rua, perfida rapitrice di bambini, poi diventata una maschera del Carnevale ed alla quale il fisarmonicista Marco Valsoano ha dedicato una canzone molto orecchiabile.
I brani per il concerto sono stati ovviamente scelti tra quelli del genere fantastico, spesso accompagnati da effetti speciali di notevole impatto sonoro. Impeccabile come sempre l’esecuzione della Filarmonica
“Aldo Cortese” ed impeccabili le presentatrici: Cristina Pedron e, per la parte strettamente musicale, Daniela Colombatto.
Nella pausa fra la prima e la seconda parte del concerto Pietro Reinerio, il pubblicitario che aveva finora ideato le cartoline-ricordo della manifestazione, ha simbolicamente passato il testimone al suo successore Luca Rastello. Sono stati anche resi noti i nomi dei due allievi di Terza Media ai quali sono state assegnate le Borse di Studio dedicate alla memoria del professor Pietro Rastel Bogin. Si tratta di Paolo Barletta della III A e di Andrea Marchetto della III B. Per questo secondo ragazzo colpisce la motivazione: non solo ha ottenuto ottimi voti ma lo ha fatto “senza lasciarsi influenzare dal clima generale della classe”. In assenza degli interessati i premi sono stati ritirati da un loro insegnante, il professor Dellarole, al quale è stato chiesto espressamente di consegnare gli attestati a all’inizio del prossimo anno scolastico, davanti agli altri studenti.
Ad arricchire la serata, a metà concerto sono apparse all’improvviso le masche in persona: orridi esseri dai tratti sfigurati e vestiti di stracci che, usciti come per funesta magia dal sottopalco come se provenissero dalle viscere della Terra, si sono aggirati inquietanti tra la folla spaventando i bambini presenti ed inducendoli a nascondersi frettolosamente dietro i propri genitori. A precederle erano stati acri folate di fumo e scoppiettanti fuocherelli provenienti dal basso ; ad accompagnare la loro macabra danza hanno invece provveduto dal cielo i fuochi d’artificio, che si potevano scorgere sopra la strada, nello spazio lasciato libero dia tetti delle case. Madama Rua (impersonata come nel Carnevale dei Canteir da Luciana Vallero) ed un gruppetto di bambini si muovevano intanto in girotondo ai piedi del palco: sono gli stessi allievi della III B che nel pomeriggio avevano dato vita ad uno spettacolo svoltosi nel Parco Mazzonis. Era stato seguito da un “Processo alla Strega” (impersonata dall’attore Alberto Giovannini Luca) con l’inevitabile condanna e la successiva messa al rogo. Lo scrittore pontese Claudio Danzero aveva dissertato brevemente su questo argomento, che ben conosce per avergli dedicato uno dei suoi romanzi: “Amore di Masca”. Sempre nel pomeriggio in Via Destefanis era stato allestito un “Merca’ dle Masche”, con tanto di scope e di cappelli da strega che svolazzavano sopra le teste dei visitatori e degli espositori. La serata non si è conclusa alla fine del concerto ma è proseguita ancora per un po’. Tutti si sono spostati in Piazza Craveri, dov’era stato allestito un falò: ancora danze macabre lì intorno mentre veniva distribuita ai presenti – manco a dirlo - la “Tisana delle Masche”.
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