Manifestazione dei lavoratori della Reggia di Venaria davanti al Consiglio regionale del Piemonte, a Torino, per esporre la "situazione sempre più drammatica" creatasi in seguito al cambio di appalto della residenza sabauda alle porte di Torino, che conta 101 dipendenti. Coopculture, la cooperativa aggiudicataria dell'appalto, ha confermato il taglio delle ore, che peserà sugli stipendi del 20-22%, nonché l'applicazione del CCNL Multiservizi, decisamente peggiorativo rispetto al CCNL Federculture ottenuto quattro anni fa. "Per tre mesi ci hanno chiesto di non generare allarmismo e ora vediamo 101 famiglie ridotte sulla soglia della povertà - afferma il capogruppo di Sel, Marco Grimaldi -. Questa vicenda grida vendetta! Se la Regione pensa di avere fatto il possibile, allora purtroppo il possibile è troppo poco. Soprattutto per un ente come il nostro che destina alla Reggia il doppio delle risorse del Mibact. A questo punto - ha concluso Grimaldi - il Direttore almeno si industri a trovare le risorse che consentirebbero ai lavoratori di mantenere gli standard salariali del contratto Federculture. Non ne è capace? Può sempre passare la mano a un nuovo direttore. Noi siamo ancora dell'idea che un bando non faccia mai male, se scritto bene".
Il nuovo bando per i servizi alla Reggia di Venaria, che prevede una riduzione del 20% delle ore di lavoro, è "inaccettabile". Lo afferma Davide Gariglio, capogruppo del Pd in Consiglio regionale. Il tema è stato affrontato oggi in una seduta della VI Commissione del Consiglio regionale del Piemonte. "Sosteniamo il lavoro che sta facendo l'assessore Parigi per ridurre al minimo l'impatto sui lavoratori, ma dalle previsioni non è accettabile la riduzione prevista per un polo museale tanto prestigioso quanto di successo a livello nazionale e internazionale - sottolinea Gariglio -. Dobbiamo trovare altre soluzioni condivise per mantenere la paga ai livelli fino ad ora garantita, tutelando anche le persone che hanno reso possibile il successo della Reggia". "Presto convocheremo il cda e il direttore della Reggia - conclude il presidente della Commissione Daniele Valle (Pd) - per verificare che la riduzione non impatti sui servizi e neutralizzare gli effetti sui lavoratori".
Il bando per i servizi alla Reggia di Venaria ha avuto "il peggior epilogo possibile", con il taglio degli stipendi dei lavoratori del 22% e l'applicazione del contratto meno vantaggioso per i dipendenti. Lo sottolineano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Francesca Frediani e Davide Bono, che chiedono le dimissioni di Mario Turetta e di tutto il consiglio d'amministrazione. "E' stata completamente ignorata ogni richiesta formulata dal Consiglio regionale per salvaguardare le già basse retribuzioni - aggiungono gli esponenti pentastellati -. Lo stesso Turetta si è finora negato ad ogni tipo confronto con la Commissione cultura. Non possiamo però ignorare le responsabilità dell'intero Cda che ha approvato il bando avallando anche la relazione tecnica allegata che stabilisce la riduzione del numero di ore. Abbiamo fatto formale richiesta di questo documento per valutarne l'adeguatezza. La Regione Piemonte partecipa al Consorzio La Venaria Reale con ben 3 milioni di euro, più di quanto stanzia il Ministero, ed ha contribuito in passato in maniera determinate al rilancio della Reggia. Ci sono quindi tutte le condizioni per incidere in maniera più determinante sulle scelte dell'amministrazione, altrimenti sarebbe legittimo non stanziare nemmeno più un centesimo. Non siamo più disposti a tollerare da parte della Regione un atteggiamento di sottomissione totale alle scelte ed agli uomini scelti dal ministro Franceschini, compare di partito di Chiamparino".
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