“Grazie giovani. Per colpa di alcuni di voi, incivili e maleducati e per nulla rispettosi delle persone, delle cose e dell’ambiente ci avete privato di questo angolo favoloso di Druento”. Si apre così una lettera che è stata posta da alcuni cittadini e fedeli sulle ringhiere che da qualche giorno delimitano una porzione del sagrato della chiesa di San Michele, quella che domina la cittadina e che permette, a chi la raggiunge, di poter vedere tutte le bellezze di Druento. A seguito di diversi atti vandalici da parte di giovani del territorio - forse non solo di Druento - le autorità preposte e competenti, fra cui l’Amministrazione Comunale ma anche la Soprintendenza, hanno dovuto installare delle grate per evitare che i giovani possano nuovamente superare il muretto per camminare sui tetti e lanciare, nel cuore della notte, bottiglie di vetro sui balconi delle case che costeggiano la zona ma anche pezzi di cibo, contenitori e molto altro. “Un atto dovuto per garantire la sicurezza e il decoro di questa area”, tiene a precisare il sindaco Sergio Bussone. E la lettera continua con un altro passo molto forte, dal sapore del rammarico: “Poteva essere un luogo tranquillo, rilassante, bello per tutti. E invece è diventato un luogo di bottiglie rotte, rifiuti, cartoni di pizza ovunque, lattine ed altro ancora sui tetti sottostanti”. Con un avviso: “Il prossimo passo sarà quello di chiudere e recintare per sempre quest’area - prosegue la missiva scritta da alcuni cittadini - A mali estremi, estremi rimedi. Starà a voi, con la buona educazione ed il rispetto del luogo, evitare che questa soluzione si realizzi”. In tanti, sul gruppo Facebook “Druento News”, hanno palesato la loro rabbia per quanto accaduto. Per alcuni, questi ragazzi sono “dei vandali maleducati che dovrebbero solo vergognarsi. Anche noi siamo stati ragazzi di Druento ma non ci sarebbe mai passato per l’anticamera del cervello a fare queste cose”. Alcuni vorrebbero venissero installate delle “telecamere e, una volta beccati, metterli per mesi a fare lavori socialmente utili per il paese. Vedrete che dopo un mese o due passati a cancellare scritte dai muri e raccogliere cartacce in giro gli passerà la voglia”. “Valuteremo a breve, dopo incontro con la parrocchia e la Soprintendenza - conclude Bussone - quali azioni intraprendere. La speranza è che dopo la decisione di recintare l’area, questi ragazzi la smettano di compiere questi atti, decisamente deprecabili”.
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