Insieme alla moglie Eugenia aveva dato vita allo storico banco Prelle, dal cognome di lei. Un’attività “d’altri tempi” di quando il mercato era appuntamento fisso nei paesi, non esistevano troppi centri commerciali e il rapporto con il cliente era fatto di amicizia e fiducia. Francesco Cobetto, mancato la scorsa settimana, alla veneranda età di 91 anni, era molto conosciuto, nell’eporediese, proprio per la sua professione, portata avanti, per tanti anni, con passione, ed oggi tramandata al figlio Mauro che oggi la gestisce insieme, a sua volta, alla moglie Giuseppina. Il banco “Prelle” lo si trovava, e lo si trova, tutt’oggi, un po’ dapprtutto: il lunedì mattina Settimo Vittone, il mercoledì a Quincinetto, il venerdì a Ivrea… Teleria, indumenti, intimo. La tipica attività di una volta che ancora oggi conserva clienti affezionatissimi. Ma Francesco Cobetto, oltre ad essere un commerciante, era anche un alpino. E infatti giovedì pomeriggio ai suoi funerali, celebrati presso la Chiesa Parrocchiale di Loranzè, erano presenti molte Penne Nere del gruppo locale, oltre agli amici coristi. Già, perché Francesco Cobetto, mancato martedì 12 luglio, presso l’ospedale di Cuorgnè, era uno che amava la musica. Un signore vecchio stampo che amava cantare e sapeva accompagnare l’attività corale, dopo le prove, ad un buon bicchiere di vino. I coristi di Loranzè, ma anche dei paesi vicini, lo ricordano per il “forte timbro di voce” che sovrastava su tutti. “E’ sempre stato un uomo allegro, con la voglia di cantare” rammenta Ferruccio Gianone, capogruppo degli Alpini e colonna dei Cantori. Cobetto si destreggiava anche nella Cantoria Parrocchiale, accompagnava Amerigo Vigliermo del Coro Bajolese. “Prima ancora di diventare alpino - ricorda Gianone - era stato partigiano, in tempi di guerra, ed era rimasto ferito in Valchiusella”. Ma il buon umore lo ha sempre accompagnato. “Eravamo molto amici, cantavamo assieme - aggiunge Lino Giacomo Enrietti, già direttore della cantoria di Quincinetto dal 1956 al 2015 -. Lui era uno di compagnia, dalla bella voce. E dopo le prove, ci trovavamo in cantina, era un’abitudine”. Cobetto era un frequentatore della ex cooperativa, oggi Contea, dove l’anno scorso gli alpini lo avevano festeggiato in occasione del suo novantesimo compleanno. Lo si vedeva spesso, ancora negli ultimi tempi, in paese. “Una persona splendida - aggiunge la farmacista Patrizia Lo Verde -, era spiritoso, legato ai veri valori della vita”. Con le sue primavera era nonno e bisnonno. Al dolore dei familiari, oltre alle associazioni, si è unita l’Amministrazione Comunale.
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