La minoranza non ha partecipato al consiglio comunale. Sono arrivati, giovedì pomeriggio, gli esponenti di “Per un paese da vivere” Michelangelo Fiò e Stefano De Bei, in Municipio. Sono saliti all’ultimo piano, hanno fatto ingresso nella sala consiliare ma si sono seduti nelle sedie dedicate al pubblico, quasi tutte vuote visto l’orario di convocazione (le 18,30) e fors’anche il clima afoso che di certo non incitava a seguire la seduta. Del resto, ed è la ragione esposta nelle due pagine di lettera protocollate dall’opposizione, il bilancio di previsione 2016 ed il Dup (il documento unico di programmazione) sarebbero dovuti arrivare sul tavolo almeno due mesi fa. La legge fissava i termini al 30 aprile, poi sono state concesse le rituali deroghe. Per carità, non si tratta di termini vincolanti bensì “consigliati”. Ma i più ritardati tra i comuni hanno provveduto, comunque, entro giugno. Romano? Fuori tempo massimo. “Ormai da tanti anni vengono calpestate le più elementari regole che disciplinano la vita amministrativa - scrivono Fiò e De Bei, che già nei mesi scorsi avevano sollecitato la convocazione della seduta, nella loro lettera -. Come da prassi l’Amministrazione di Romano calpesta bellamente i diritti dei cittadini contribuenti e disconosce le legittime richieste che arrivano dai consiglieri, tirando dritti per la propria strada ma sempre ma sempre fuori dal perimetro di legge. Non siamo disposti a farci usare facendo credere al mondo che a Romano esiste la democrazia. No, signori, a Romano capita quello che non succede negli altri enti: qui la democrazia da anni è morta, esiste il libero arbitrio, esistono le regole ma vengono disattese da chi amministra, e si viene anche insultati e tacciati come provocatori quando si invoca il rispetto delle regole. Se questo è il vostro modo di governare, fate da soli. Non ci faremo strumentalizzare perché perché la diversità di opinioni è arricchimento e dialettica”. Non una risposta né una parola di commento sono arrivati dal sindaco Oscar Ferrero. Ha riposto la lettera ed è passato come niente fosse all’ordine del giorno, contrastato solo da Valter Porrini, il suo ex vicesindaco oggi sui banchi dell’opposizione che ha espresso voto contrario ai punti. In questa cornice si inserisce l’ingresso die due componenti nuovi: Lorenzo Panetti, che subentra come consigliere comunale alla dimissionaria Sarah Spinato, e il nuovo segretario comunale Anna Rita d’Anselmo. Sarà a Romano per quattordici ore settimanali. Approvata anche la convenzione per l’ufficio anagrafe, sprovvisto di una impiegata andata di recente in pensione. “La gente si sta lamentando - fa presente Porrini -, la gente viene e non trova le persone”. Ferrero invita alla pazienza. “Con due impiegate - ribatte lui - l’orario di apertura era più ampio e gli uffici erano aperti il sabato mattina. Al massimo chi prima aveva la carta d’identità pronta in un’ora adesso dovrà aspettare l’indomani. Abbiamo sempre abituato bene i cittadini. La situazione è momentanea. Presto avremo un’altra impiegata a 28 ore”.
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